Coronavirus, la proposta delle discoteche sarde: capienza ridotta e green pass
Muresu, responsabile Silb: «Lavorare solo per la cena sarebbe una presa in giro. Chiediamo l’apertura dei locali all’aperto ma per chi ha fatto il vaccino o il test»
SASSARI. Un anno fa i balli senza regole sono stati additati come i maggiori responsabili della seconda ondata. Soprattutto in Sardegna, dove ad agosto nelle località di villeggiatura è riesplosa l’emergenza Covid. Nessuno, dunque, vuole commettere gli errori dell’anno scorso. Ed è anche per questo motivo che le discoteche sono finite all’ultimo punto dell’ordine del giorno del governo. Ma ora, con la stagione estiva avviata, una decisione sulle riaperture va presa. E infatti domani alle 19 al ministero della Salute è previsto proprio un incontro sul tema, anche se il viceministro Pierpaolo Sileri, ospite di Mara Venier a “Domenica in”, ha già anticipato un’ipotesi green pass per chi vuole andare a ballare. Uno scenario, questo, che troverebbe il plauso dei gestori dei locali da ballo, finora molto arrabbiati per come le istituzioni hanno gestito la pratica discoteche.