La Nuova Sardegna

Il consiglio dei ministri stoppa la moltiplicazione delle province sarde

Il Consiglio regionale sardo
Il Consiglio regionale sardo

La legge 7/2021 impugnata su proposta di Gelmini. "Con questa riforma l'isola avrebbe più enti di area vasta di Lazio, Campania, Veneto e Puglia, regioni molto più popolose della Sardegna"

10 giugno 2021
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ROMA. Il Governo ha deciso di impugnare la legge sarda che aumenta le province da 5 a 8 senza il preventivo referendum previsto dallo statuto della Regione. La Sardegna - viene ricordato - con circa 1.600.000 abitanti, ha oggi 4 province e una città metropolitana.

Si tratta dello stesso numero del Lazio, che però conta 6 milioni di abitanti (il quadruplo della Sardegna). Se la regione passasse a 8 province, conterebbe un numero di enti di area vasta superiore a quelle del Lazio, della Campania, del Veneto e della Puglia, tutte regioni molto più popolose della Sardegna.

Le province sarde avrebbero in media 200.000 abitanti, cioè meno di un municipio di una grande città. Il Governo - viene aggiunto - si è opposto quindi alla riforma che, con una immotivata moltiplicazione di enti, avrebbe dato vita a una struttura troppo complicata, articolata e inutilmente costosa senza il doveroso ricorso alla consultazione popolare prevista dallo statuto.

Nel comunicato ufficiale del consiglio dei ministri si legge: "Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Mariastella Gelmini, ha deliberato di impugnare la legge della Regione Sardegna n. 7 del 12/04/2021, «Riforma dell'assetto territoriale della Regione. Modifiche alla legge regionale n. 2 del 2016, alla legge regionale n. 9 del 2006 in materia di demanio marittimo e disposizioni urgenti in materia di svolgimento delle elezioni comunali», in quanto talune disposizioni eccedono dalle competenze statutarie della Regione Sardegna, in violazione dell'articolo 43 dello Statuto speciale approvato con legge costituzionale". (ANSA)

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