La Nuova Sardegna

Qualità della vita, la Sardegna è ideale per anziani e bimbi ma non per i giovani

Qualità della vita, la Sardegna è ideale per anziani e bimbi ma non per i giovani

Cagliari prima città in Italia nella fascia 0-10 anni, sul podio anche Oristano

29 giugno 2021
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SASSARI. Sardegna terra per centenari ma, un po’ a sorpresa, anche per bambini. Lo svela la classifica sulla qualità della vita - divisa per fasce di età - stilata dal Sole del 24 sulla base di una lunga serie di parametri. Cagliari guarda tutti dall’alto nel targhet 0-10 anni e divide il podio con Udine e Oristano. Sono più indietro Nuoro (45esima ) e Sassari (63esima) che però si rifanno nella fascia over 65. Nella lista delle città più a misura di anziano il capoluogo barbaricino è all’undicesimo posto assoluto con Sassari appena dietro: 15esima. Cagliari scivola fino alla 25esima posizione e Oristano si deve accontentare della 37esima.

L’isola nel suo complesso perde terreno nella terza graduatoria, quella che prende in considerazione le opportunità offerte alla fascia 18-35 anni, con Nuoro che si mantiene nella parte medio-alta della classifica (31esima) ma gli altri capoluoghi relegati nelle zone basse. Cagliari è 71esima in Italia, Oristano 74esima e Sassari 81esima. C’è poi il record negativo della provincia del Sud Sardegna costretta a indossare la maglia nera destinata al fanalino di coda.

Insomma se è vero che per parlare di benessere in generale bisognerà aspettare la tradizionale classifica di fine anno del Sole 24 ore, è altrettanto vero che le tre classifiche “generazionali” diffuse l’altro ieri dal quotidiano della Confindustria misurano con i numeri la vivibilità dei territori indicando anche limiti e pregi di ogni realtà. Gli indicatori sono stati selezionati per evidenziare particolari aspetti che influenzano la qualità della vita. Ad ogni parametro è stato assegnato un punteggio da 1000 a 0. E la classifica finale è il risultato della media dei punteggi conseguiti. Ne emerge un quadro generale nel quale, da Nord a Sud, i divari territoriali non sono sempre omogenei. Anche se il Mezzogiorno paga ancora ritardi strutturali, e forse non solo, e popola quasi sempre il fondo delle graduatorie.

La Sardegna nel complesso si difende. Cagliari, ad esempio, primeggia per numero di pediatri attivi e offre uno dei rapporti migliori tra retta dell’asilo nido e reddito medio dichiarato, offrendo il posto al 27% dei bambini da 0 a 3 anni. Ma scende al 71° posto (sul totale delle 107 province) per qualità della vita dei giovani e al 25° per gli anziani. Tuttavia, nella stessa provincia i residenti sotto i 10 anni sono diminuiti del 14% negli ultimi cinque anni, mentre è cresciuta (+11%) la popolazione anziana. A Sassari la situazione si ribalta con qualche problema per quanto riguarda la fruibilità degli edifici scolastici, degli spazi verdi e degli impianti sportivi e dati positivi per quanto riguarda le speranze di vita, il numero di biblioteche, il basso tasso di inquinamento e la disponibilità di assistenza sanitaria.

La fascia intermedia è quella più penalizzata in tutte le province dell’isola. Il numero dei laureati, per esempio, è ancora troppo basso rispetto alla media nazionale (non parliamno poi dei dati europei!) il saldo migratoria è in rosso perenne così come sono deficitarie le statistiche sul tasso di disoccupazione giovanile, sull’imprenditorialità under 40 e sulle offerte di concerti e spettacoli. In crescita l’età media delle primipare (33 anni e 1 mese a Cagliari, 33,5 a Oristano) mentre cala, in maniera generalizzata, il numero dei matrimoni.

Da notare che nelle classifiche del Sole vanno male quasi tutte le aree metropolitane. E questa è un po’ una sorpresa. Nelle tre “top ten” pesa la quasi totale assenza delle grandi città ad eccezione di Bologna (già prima per la qualità della vita 2020) che guadagna l’ottavo posto per benessere dei giovani e il quinto per gli anziani. Milano e Roma appaiono solo nella “top ten” dedicata agli over 65 (rispettivamente in 10° e in 8° posizione), trainate dagli importi medi delle pensioni. Per i bambini, invece, si piazzano rispettivamente 42a e 18a, penalizzate dal ridotto spazio abitativo e sprofondano al 76° e 106° posto per i giovani, anche a causa delle difficoltà di accesso alla casa.

(a.l)

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