Il Comune tende la mano ai proprietari
Il sindaco Demelas: «Il nostro obiettivo, se la legge lo consente, è di sanare tutto»
05 luglio 2021
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SORSO. Il braccio di ferro giuridico si è chiuso nei tribunali poche settimane fa. Le sentenze del Tar e del Consiglio di Stato, infatti, a seconda dei punti di vista hanno dato ragione al Comune oppure torto ai proprietari degli immobili. E le motivazioni sono anche peggio dei dispositivi.
Secondo i giudici, infatti, i proprietari non potevano non sapere che stavano acquistando un pezzo di albergo, invece che un appartamento. Loro, ovviamente, sostengono l’esatto opposto. Anche il primo cittadino di Sorso solidarizza rispetto a questo punto.
«Siamo consapevoli che probabilmente queste persone sono state raggirate – dice il sindaco, Fabrizio Demelas –. Ma il Comune in quei rapporti di compravendita tra i privati non c’entra niente. Sono i notai che firmano gli atti. Quindi, in che modo potrebbe intervenire l’amministrazione?».
Ma al di là di tutto, quello che conta ora è il futuro. Le sentenze sono state scritte, e tornare indietro è impossibile. E quindi ora la domanda che gli inquilini inconsapevoli di questo albergo mancato è la seguente: cosa succederà adesso? «L’amministrazione comunale – riprende il primo cittadino – prende atto che le ordinanze sono legittime, così come hanno deciso il Tar e il Consiglio di Stato. Ora ci dovremo riunire con i nostri legali e i responsabili di servizio per capire i passi da intraprendere».
In teoria adesso la mega struttura è già in mano al Comune, in pratica si trova in un limbo. Nel senso che è ancora stata iscritta al patrimonio dell’ente. E qualche spiraglio il Comune sembra averlo aperto.
«Le sentenze dicono che siamo vincitori e la legge ci dice che dobbiamo procedere con le acquisizioni al patrimonio dell’ente – continua Demelas – ma è anche vero che l’amministrazione ha interesse ad andare incontro ai proprietari. Studieremo quali siano le opzioni percorribili per evitare di acquisire questi immobili».
«Il nostro obiettivo – aggiunge il sindaco di Sorso – è sanare la situazione per evitare di acquisire una struttura che non ha alcun valore per il Comune, per noi sarebbe soltanto un problema. Studieremo con attenzione i passi da compiere e siamo aperti al dialogo e a ogni soluzione che sia rispettosa dalla legge. Se dovesse arrivare una richiesta di incontro siamo pronti a confrontarci con i legali dei proprietari». (s.sant.)
Secondo i giudici, infatti, i proprietari non potevano non sapere che stavano acquistando un pezzo di albergo, invece che un appartamento. Loro, ovviamente, sostengono l’esatto opposto. Anche il primo cittadino di Sorso solidarizza rispetto a questo punto.
«Siamo consapevoli che probabilmente queste persone sono state raggirate – dice il sindaco, Fabrizio Demelas –. Ma il Comune in quei rapporti di compravendita tra i privati non c’entra niente. Sono i notai che firmano gli atti. Quindi, in che modo potrebbe intervenire l’amministrazione?».
Ma al di là di tutto, quello che conta ora è il futuro. Le sentenze sono state scritte, e tornare indietro è impossibile. E quindi ora la domanda che gli inquilini inconsapevoli di questo albergo mancato è la seguente: cosa succederà adesso? «L’amministrazione comunale – riprende il primo cittadino – prende atto che le ordinanze sono legittime, così come hanno deciso il Tar e il Consiglio di Stato. Ora ci dovremo riunire con i nostri legali e i responsabili di servizio per capire i passi da intraprendere».
In teoria adesso la mega struttura è già in mano al Comune, in pratica si trova in un limbo. Nel senso che è ancora stata iscritta al patrimonio dell’ente. E qualche spiraglio il Comune sembra averlo aperto.
«Le sentenze dicono che siamo vincitori e la legge ci dice che dobbiamo procedere con le acquisizioni al patrimonio dell’ente – continua Demelas – ma è anche vero che l’amministrazione ha interesse ad andare incontro ai proprietari. Studieremo quali siano le opzioni percorribili per evitare di acquisire questi immobili».
«Il nostro obiettivo – aggiunge il sindaco di Sorso – è sanare la situazione per evitare di acquisire una struttura che non ha alcun valore per il Comune, per noi sarebbe soltanto un problema. Studieremo con attenzione i passi da compiere e siamo aperti al dialogo e a ogni soluzione che sia rispettosa dalla legge. Se dovesse arrivare una richiesta di incontro siamo pronti a confrontarci con i legali dei proprietari». (s.sant.)