La Nuova Sardegna

«Le fughe in avanti non servono»

«Le fughe in avanti non servono»

La viceministra Todde al convegno Uil: alle centrali serve energia termica dal gas

14 luglio 2021
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CAGLIARI. Il sindacato prova a tenere il punto sulla vertenza energia chiamando i politici, in un convegno a Villamassargia, e cercando di confrontarsi con le imprese, in un incontro a Roma con i vertici di Enel, dove però sono state ribadite in toto le decisioni aziendali.

Cgil, Cisl e Uil si trovano ad affrontare problemi nuovi, con tempistiche non più concordate (il Piano di resilienza approvato dalla Ue prevede tempi e atti molto rigidi), non avendo risolto i problemi di fondo del futuro industriale dell’isola. Non a caso ieri a Villamassargia, nell’iglesiente, al convegno sull’energia di Uil e a cui era presente anche il viceministro dell’Industria Todde, candidata ad assumere anche un ruolo politico nei Cinque Stelle a trazione contiana, il confronto si è incentrato su come difendere le attività produttive del polo di Portovesme e piegare a questa battaglia anche il confronto sul futuro energetico e industriale sardo. La viceministra Todde ha ribadito che il polo di Portovesme senza aver risolto prima il nodo energetico non ha futuro. «Serve energia termica per l'industria. Serve il gas». La Todde ha definito “creativa” la scelta del governo di mettere in piedi il sistema della virtual pipe-line che consentirebbe di far arrivare il gas a prezzo regolato. «Al di là di quanto ha detto Enel – è stato il senso del suo ragionamento, che ha criticato eventuali “fughe in avanti” – va trovata una sintesi. Enel è portatrice di interessi, come Eni e Snam. E se Enel dice che dismette che la centrale di Portovesme va chiarito che non sarà cosi. Finché non ci sarà un nuovo a scenario, e passeranno anni, la centrale andrebbe a carbone». Il viceministro ha dato anche i numeri di cosa significa la chiusura della centrale a carbone Enel di Portovesme. «Oggi la centrale occupa 500 persone. Con il gas scenderanno a cento. Senza gas, zero. Chiederò a tutte le parti tutte che hanno interesse a far ripartire il Sulcis di tornare al Mise, penso mercoledì prossimo, per una soluzione». Questa, nonostante le buone intenzioni non arriverà in quella sede. Rocco Coccumella, segretario dei metalmeccanici Uil ha ribadito di non essere contro il Green, «ma vogliamo valutare transizione e tempi. La transizione è indispensabile farla bene in sicurezza. Il gas serve a questo». L’area di Portovesme ha all’interno tutte le contraddizioni della Sardegna. Vi insiste una produzione inquinante ed energivora; per mantenerla viva si dovrebbe andare in direzione contraria a una Sardegna Verde. In mezzo i lavoratori, anello debole tra due visioni inconciliabili.(g.cen.)

@gcentore. ©RIPRODUZIONE RISERVATA.
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