La Nuova Sardegna

Covid, il docente che si rifiuta il vaccino: «No alla dittatura sanitaria»

Covid, il docente che si rifiuta il vaccino: «No alla dittatura sanitaria»

Insegnante alle Medie a Sassari, dice che «il vaccino contro il Covid è inutile». È un’influenza, i numeri dei morti sono stati gonfiati e si fa leva sulla paura»

24 luglio 2021
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SASSARI. Gli unici vaccini li ha fatti inconsapevolmente, perché era bambino e per lui hanno deciso i genitori. «Si tratta di vaccini per i quali esiste una legge che ne stabilisce l’obbligatorietà. Per il Covid la legge non c’è. E sino a quando non ci sarà, io non mi vaccinerò». È un docente di 47 anni, insegna arte e immagine in una scuola secondaria di primo grado (ex Medie) a Sassari. «Metta solo le iniziali per favore, non perché mi vergogni ma perché voglio evitare polveroni». D. C. fa una premessa: «Non mi reputo un no-vax ma quest’ultimo vaccino non lo faccio perché non lo ritengo utile: il Covid è una forma d’influenza e contro l’influenza non mi sono mai vaccinato perché non mi fa paura. Non ho paura perché non sono vittima di condizionamenti».

D.C. va avanti: «Su questa pandemia è in corso una propaganda fuorviante alimentata da molti rappresentanti dei mass media e dai salotti tv che ospitano virologi con le loro previsioni cupe. Ritengo che si stia facendo terrorismo e che il ricorso al vaccino sia una conseguenza, perché serve per tranquillizzare l’opinione pubblica. In questo modo si fa il gioco delle case farmaceutiche che hanno prodotto il vaccino molto in fretta e ora vogliono venderlo. Non ho timore a definire quella che stiamo vivendo una dittatura sanitaria che ricorda un po’ quelle di stampo asiatico ma anche il periodo del terrore in Francia con il Comitato di salute pubblica creato da Robertspierre. E io non ci sto: per questo dico no a un vaccino che non serve, lo farò soltanto se sarò obbligato per non perdere il mio posto di lavoro al quale tengo moltissimo. Ovviamente dopo essermi consultato con sindacati e avvocati per capire se è legittimo».

D.C. non crede che il vaccino Covid provochi chissà quali effetti collaterali «che eventualmente scopriremo solo tra qualche tempo» ma pensa che non sia necessario. «È vero, ci sono state delle vittime, ma erano soprattutto persone anziane e già affette da gravi patologie. I numeri sono stati aumentati perché nel conteggio sono stati inseriti morti per altre cause. Penso che gli anziani debbano proteggersi più dei giovani ma neanche per loro il vaccino è utile». I suoi genitori invece hanno deciso di immunizzarsi «con loro abbiamo posizioni opposte» e lo invitano a fare altrettanto, così come alcuni amici. «Non mi interessa quello che pensano, né di essere additato come un potenziale untore. A tutti dico che mi ritengo non malato sino a prova contraria. Conduco uno stile di vita sano, sto molto all’aria aperta ed evito gli assembramenti. Al chiuso indosso l’odiata mascherina che per legge siamo obbligati a tenere a scuola». A proposito di scuola, «il basso numero di contagi non giustifica l’obbligo vaccinale per i docenti». E gli studenti?: «Per carità, spero che non lo facciano. Il rischio è basso, gli ospedalizzati sono pochi e ancora di meno quelli che rischiano la vita. Il Governo dovrebbe ragionare su questo. Invece assistiamo a forme di ricatto come quella sul green pass: pazienza, rinuncerò ad andare al ristorante o al cinema». D.C. dice di essere pronto a un patto con lo Stato: «Baratterei questi piaceri per conservare la mia libertà di scelta e continuare a lavorare sereno senza l’obbligo di vaccinarmi». (si. sa.)



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