La Nuova Sardegna

Frontale per un malore? Interrogato un testimone

di Simonetta Selloni
Frontale per un malore? Interrogato un testimone

Migliorano i fidanzatini e il maresciallo, sono gravi ma non più in pericolo di vita

01 agosto 2021
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MAMOIADA. Nel punto della Statale 389 in cui venerdì mattina si sono schiantate l’una sull’altra la Passat di Franco Panzalis e la Golf di Leonardo Sperni, ieri rimanevano i segni sull’asfalto dei rilievi, pezzi di carrozzeria, tracce di corse disperate dei soccorritori per strappare i feriti alla morte. Quelle tracce, assieme alle perizie e alla testimonianza di alcuni automobilisti – uno è stato già interrogato – dovranno aiutare gli inquirenti a capire cosa sia successo, alle 11 del mattino, lungo la Nuoro-Lanusei, a provocare lo scontro che ha polverizzato la vita di Panzalis 54 anni, originario di Romana ma residente a Uri, luogotenente della Brigata Sassari, e della moglie, Maria Giuseppa Nurchis, stessa età, pedagogista dell’età evolutiva. Andavano verso il mare, in vacanza in Ogliastra: con loro il figlio 17 enne e la sua ragazza, stessa età. Nell’altra auto Leonardo Sperni, 31 anni, carabiniere laziale in servizio a Fonni da due anni. Il maresciallo e i due ragazzi sono i superstiti dell’incidente che ha ucciso sul colpo Panzalis e ha concesso solo poche ore di vita in più alla moglie, morta a Sassari nel pomeriggio. Sono gravi, ma sembra siano fuori pericolo. La ragazza è stata operata al Santissima Annunziata, mentre il ragazzo e il carabiniere sono al San Francesco di Nuoro. Sono stabili. Sulle spalle di Sperni grava l’iscrizione al registro degli indagati per omicidio stradale. È un atto dovuto, dal momento che è l’unico dei due conducenti sopravvissuto.

Perché le traiettorie dei due mezzi hanno finito con l’incrociarsi e collidere, venerdì mattina? Lo scontro frontale che ha quasi dimezzato le macchine non lascia il campo a dubbi: c’è stata un’invasione di corsia. La macchina della famiglia Panzalis andava verso Lanusei, Sperni verso Nuoro. Lo scontro le ha buttate addosso al guard-rail, nella corsia sulla quale viaggiava Sperni. A trarre le conclusioni dovrà essere l’inchiesta affidata al sostituto procuratore della Repubblica di Nuoro Ilaria Bradamante. Uno dei due conducenti potrebbe aver avuto un malore che gli ha fatto perdere il controllo della macchina, oppure potrebbe essersi trattato di un cedimento meccanico. O di una distrazione. Quel che resta delle macchine è sotto sequestro. Sarà importante sentire anche la testimonianza di Leonardo Sperni, appena sarà in grado di renderla.

Ieri, come sempre avviene dopo gli incidenti mortali, è stata una giornata frenetica tra soccorsi e raccolta dei primi elementi investigativi. Le indagini sono affidate alla Polizia stradale di Nuoro, coordinata dal comandante, Leo Testa. Quasi un paradosso, per gli agenti che stavano ancora asciugandosi le lacrime per la morte dell’assistente della Stradale Marino Terrezza, travolto e ucciso tre giorni fa sulla 131 al bivio di Posada, e del quale ieri a Orosei si sono celebrati i funerali di Stato. Un mercoledì che ha aperto una impressionante sequenza di sangue sulle strade isolane, cominciata con l’investimento del poliziotto e proseguita con lo schianto nel quale hanno perso la vita Franco Panzalis e Maria Giuseppa Nurchis. E ancora, ieri, l’altro terribile incidente sulla provinciale 102, nel quale ha perso la vita Gianmario Sini di Ardara. Quasi una perversa geometria della morte, trasversale tra province, comunità d’origine e di adozione delle vittime, unite dal dolore dei familiari di chi ha perso la vita.

Franco Panzalis e Maria Giuseppa Nurchis con il figlio e la giovane fidanzatina stavano andando verso le ferie. Probabilmente la percezione di quello che stava accadendo è stata, appunto, solo una percezione, e c’è da sperare sia andata così. Frazioni di secondo e nemmeno il tempo di dirsi addio, tra di loro, di rivolgere un saluto al figlio e alla loro giovane ospite, di mandare un pensiero alla figlia 23 enne rimasta a casa che li pensava felici in viaggio verso il mare. E invece.

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