La Nuova Sardegna

Lucifero arroventa l’isola ma la tregua si avvicina

di Claudio Zoccheddu
Lucifero arroventa l’isola ma la tregua si avvicina

Dall’anticiclone africano picchi di 45 gradi e notti tropicali. Lieve calo da lunedì

13 agosto 2021
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Fino a 12 gradi sopra le medie registrate negli ultimi 30 anni, singoli picchi di quasi 45 gradi, notti torride mai sotto i 30 e caldo afoso anche in montagna, con i 33 gradi registrati martedì a 1400 metri di altezza. L’isola è una fornace i cui negli ultimi giorni sono state registrate, con dati ufficiali raccolti dalle stazioni di rilevamento gestite dall’Arpa Sardegna, temperature estreme e un generale riscaldamento ben al di sopra delle medie stagionali in tutto il territorio. Ma la domanda da un milione di dollari è una: quando il gran caldo concederà una tregua?

Giorni contati. Per ritornare a respirare bisognerà attendere ancora qualche giorno: «In realtà le temperature sono già in calo, ma si tratta di qualche grado in meno ed è difficile percepirlo – spiega Alessandro Delitala, climatologo e direttore del servizio meteorologico dell’Arpas –. Un calo più marcato è atteso tra domenica e lunedì, quando dovrebbe arrivare il maestrale. Tuttavia, le temperature resteranno sopra le medie stagionali e non è detto che entro la fine di agosto non si possano verificare nuovi picchi di calore».

Caldo record. L’isola è stata investita da una massa d’aria rovente spinta sul Mediterraneo dall’anticiclone africano, ribattezzato “Lucifero” per assicurargli una dimensione infernale: «La Sardegna è stata investita da una massa d’aria calda proveniente dal Nord Africa che, seppure non sia caratterizzata da venti intensi come invece era accaduto alla fine di luglio, è stata comunque molto efficace». La dimostrazione è nelle temperature massima ma soprattutto nella capillare diffusione del gran caldo: «La temperatura massima è stata registrata a Villa Verde, 44,9 gradi – continua il climatologo – ma ci sono stati picchi anche a Vallermosa (44,8°), e a Nuraminis (44,6°). In questo caso di tratta di dati ufficiali al contrario di quanto accaduto in provincia di Siracusa, dove i 48,5 gradi di avanti ieri devono ancora essere confermati. Ma il problema non sono i picchi di calore, ne sono stati registrati anche di 45 gradi nel corso del 2020, quanto piuttosto il caldo generalizzato in tutta l’isola, dove si superano costantemente i 40 gradi. È questo il dato più rilevante».

Notti tropicali. Un altro aspetto singolare riguarda le temperature minime, quelle che i climatologi chiamano “notti tropicali”: «Ad Iglesias e Narcao abbiamo avuto minime di 30,8 gradi, significa che per circa 48 ore il termometro non è mai sceso sotto i 30 gradi – dice ancora Delitala –. In più c’è l’umidità, che aumenta dopo il tramonto e rende l’aria afosa. Anche questa è una condizione molto più rara dei “picchi” calore».

Il futuro. Difficile prevederlo, anche se ci sono già alcune certezze: «L’aumento delle temperature su scala globale non può essere rapportato alla Sardegna e al momento non possiamo dire se ne soffrirà più o meno di altre zone. Gli studi che affrontano questi argomenti sono realizzati su scale troppo ampie perché si possano subito cucire su realtà molto più piccole. Ci sono però dati inconfutabili – conclude il funzionario dell’Arpas –, come il lento ma costante innalzamento delle temperature e del livello del Mediterraneo, “cresciuto” di quasi 8 centimetri negli ultimi 20 anni secondo il confronto dei dati raccolti dai mareografi che, appunto, registrano le variazioni del livello del mare».

Il nuovo decreto

«La mannaia sul Superbonus devasterà tantissime vite»

di Luigi Soriga
Le nostre iniziative