La Nuova Sardegna

Covid, Sicilia a rischio zona gialla da lunedì e la Sardegna fra 15 giorni

Covid, Sicilia a rischio zona gialla da lunedì e la Sardegna fra 15 giorni

Sale troppo la percentuale di occupazione dei posti letto di pazienti coronavirus

16 agosto 2021
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CAGLIARI. I contagi e i ricoveri per Covid continuano a salire. Sicilia sull'orlo della zona gialla la prossima settimana, seguita - forse tra 15 giorni - dalla Sardegna. Le due grandi isole potrebbero abbandonare l'area bianca, gravate dall'aumento delle percentuali sui ricoveri ospedalieri, che determinano il passaggio di fascia e anche in altre regioni come la Calabria e la Toscana i numeri salgono leggermente.

Ad aumentare i rischi in tutto il Paese è anche il moltiplicarsi di feste abusive e rave party in diverse zone turistiche: l'ultimo è quello che si è svolto nel Viterbese, al confine tra Lazio e Toscana, in occasione di ferragosto, durante il quale un 25enne ha perso la vita ed è stato trovato annegato in un lago. E i controlli dei Nas scattati in villaggi turistici, campeggi, agriturismo hanno portato a 17 chiusure e 301 violazioni contestate, nella maggior parte dei casi per la mancata attuazione delle misure anti-Covid.

A temere più di tutti è la Sicilia, dove le soglie di occupazione di posti letto in terapia intensiva sono al 9% e i reparti ordinari al 15% (incidenza contagi a140) a fronte di un limite massimo fissato per decreto, per restare zona bianca, al 10% per la rianimazione e al 15% per l'area medica, nel caso in cui l'incidenza settimanale superi 50 casi ogni 100mila abitanti.La regione potrebbe finire lo stesso in giallo da lunedì 23 agosto, dopo i risultati del monitoraggio di venerdì prossimo.

La Sardegna, invece, potrebbe aggiungersi alla stessa fascia di rischio nella settimana successiva: qui i ricoveri ordinari sono all'8% ma le intensive già al 10% (incidenza quasi a 148).

Strano il caso della Calabria: l'occupazione dei posti letto è rispettivamente al 13% e al 4%. In rialzo la Toscana a 6% (+1%) nei reparti ordinari mentre in Emilia-Romagna si attesta al 5% in entrambi i casi. Proprio a Rimini, Riccione e Misano sono stati chiusi tre locali diventati discoteche abusive, nonostante le sale da ballo siano ancora chiuse per decreto. A Misano gli agenti hanno trovato 2.000 persone richiamate dalla presenza di un noto dj: il luogo era così affollato da rendere complicato ogni spostamento.

Nel Bolognese un bar è stato trasformato in una festa danzante con cento persone a festeggiare il Ferragosto. È stato anche interrotto un rave nel Salento con 300 ragazzi, uno in Liguria con 40 persone a Monte Moro e chiusa una sala scommesse a Trieste dove si entrava senza Green pass. E in Versilia ancora una volta uno stabilimento ha violato l'ordinanza comunale che vieta la musica dopo l'1, per evitare assembramenti di giovani, ed è stata sanzionata. Insomma il divieto di falò e fuochi pirotecnici non ha frenato la festa di Ferragosto.

A tracciare un bilancio dei controlli dell'ultimo anno è proprio il Viminale: dall'11 marzo 2020 al 31 luglio 2021 nell'ambito dei controlli per contenere la diffusione del Covid sono state controllate 49.590.468 persone e ne sono state sanzionate 720.918 per violazioni alle normative anti-contagio. I denunciati per violazione della quarantena sono stati 5833, altri 5864 per false attestazioni. Gli esercizi commerciali controllati sono stati oltre 11 milioni e i titolari sanzionati 26.374. Chiuse 7480 attività commerciali. (ANSA).

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