La Nuova Sardegna

Sassari, marijuana nel container: nei guai il re degli eventi

di Luca Fiori
Sassari, marijuana nel container: nei guai il re degli eventi

Il cane antidroga fiuta 10 chili di stupefacente nella sede della zona industriale

17 agosto 2021
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SASSARI. Il blitz tra i capannoni deserti nella zona industriale di Sassari è scattato la mattina di Ferragosto. Quando i militari della guardia di finanza della tenenza di Porto Torres si sono presentati ai cancelli della “C&B luxury events” di Predda Niedda, azienda leader nell’organizzazione di eventi, con sedi in città e in Costa Smeralda, il titolare Stefano Baldino, sassarese di 47 anni, non c’era.

Gli investigatori delle Fiamme Gialle non erano lì per caso, sapevano che all’interno di un container chiuso a chiave nel piazzale della società di allestimenti super lusso, insieme all’attrezzatura che l’azienda noleggia per ogni tipo di party o cerimonia, era stato nascosto qualcosa di illegale.

La soffiata arrivata alle orecchie degli investigatori era ben dettagliata, tanto che le Fiamme Gialle si sono presentate a Predda Niedda in compagnia di un cane anti droga.

La prova che non si erano sbagliati è arrivata proprio quando il cane del nucleo cinofili della Finanza ha iniziato a scondinzolare nervosamente davanti all’ingresso del container. I militari hanno chiesto ai tre dipendenti presenti in quel momento nella sede sassarese della “C&B luxury events” di consegnare le chiavi e di aprire il box.

Poco dopo a Predda Niedda è arrivato anche Stefano Baldino, premiato nel 2018 con la sua azienda nella sezione catering alla seconda edizione del “The italian wedding stars”, congresso nazionale nel quale vengono selezionate le eccellenze italiane impegnate nel mondo dei ricevimenti e del matrimonio.

Quando dall’ufficio della società sono finalmente saltate fuori le chiavi e il container è stato aperto, i militari della guardia di finanza hanno trovato due sacchi neri contenenti circa dieci chili di marijuana suddivisi in sette sacchetti di plastica. La sostanza, se immessa nel mercato avrebbe fruttato circa 100mila euro. Stefano Baldino è caduto dalle nuvole e ha negato immediatamente di essere il proprietario dello stupefacente. «Quella roba non è mia - ha detto l’uomo ai finanzieri - non so come sia finita lì dentro».

La perquisizione è stata estesa a un’abitazione di cui l’imprenditore - che è incensurato - aveva il possesso. All’interno è stata trovata una piccola quantità della stessa sostanza trovata nel container. Per lui a quel punto sono scattate le manette e l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di ingenti quantità di sostanze stupefacenti. Ieri mattina, difeso dagli avvocati Elisabetta Udassi e Roberto Risi, l’uomo è comparso in tribunale a Sassari. In aula davanti al pubblico ministero Rosanna Nurra e al giudice Sergio De Luca, l’imprenditore ha continuato a respingere con forza le accuse.

«Le chiavi del container - è stata la sua difesa - e anche quelle dell’appartamento in cui è stata trovata l’altra marijuana sono in possesso anche di qualcuno dei dipendenti della società. Quella droga non è mia».

Per l’imprenditore, la cui azienda si avvale dei partner più rinomati, da chef stellati a wedding planner e designer di fama internazionale, il pubblico ministero ha chiesto la custodia cautelare nel carcere di Bancali.

Il giudice non lo ha ritenuto opportuno e - pur non credendo alla versione di Baldino - dopo aver convalidato l’arresto, eseguito della guardia di finanza di Porto Torres, ha rimesso immediatamente l’imprenditore in libertà. L’udienza è stata rinviata al prossimo 23 settembre. È possibile che Baldino decida di affrontare il processo con il rito ordinario per tentare di dimostrare in aula la sua innocenza.

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