La Nuova Sardegna

Lotta agli incendi: «Far rivivere le foreste per prevenire i roghi»

di Antonello Palmas
Lotta agli incendi: «Far rivivere le foreste per prevenire i roghi»

Richiesta alla commissione agricoltura della Camera in missione nell’isola

10 settembre 2021
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CAGLIARI. Rapidità nelle erogazioni dei ristori alle 238 aziende dell’Oristanese (ma per Coldiretti sono 318) colpite dai roghi di luglio. E poi prevenzione e lotta all’abbandono delle campagne. Sono stati questi i temi toccati in poco più di un'ora di discussione durate la riunione congiunta della commissione agricoltura del Consiglio regionale con la delegazione di quella Camera, svoltasi nel palazzo dell’assemblea sarda alla presenza dei sindaci dei Comuni toccati dal disastro. La missione dei deputati guidati dal presidente di commissione Filippo Gallinella aveva anche lo scopo di raccogliere le istanze del territorio in vista dei prossimi provvedimenti legislativi. Poi a Villa Devoto l’incontro dei deputati con il governatore Christian Solinas, il quale ha chiesto che nella riforma normativa riguardo agli incendi siano inserite procedure semplificate, con accesso ai ristori anche «non solo a partite Iva e imprese, ma anche cittadini che con le loro attività nei vitigni e negli uliveti integravano il loro reddito».

Cambio di visione. La missione si è conclusa col sopralluogo nelle aree del disastro, con il prefetto di Oristano Fabrizio Stelo che ha accompagnato i parlamentari nel loro viaggio nella terra sconvolta dal fuoco, ringraziando le autorità regionali per la collaborazione sia nella gestione dell'emergenza che nei giorni successivi. Con lui i sindaci dei paesi colpiti, una delegazione dell'Anci e le associazioni di categoria. Oltre alla necessità di garantire al più presto i ristori, il funzionario e gli amministratori hanno sollecitato un ribaltamento nella gestione delle risorse boschive. Se sinora i grandi spazi verdi erano stati considerati come zone da lasciare assolutamente intatte, in cui l'uomo doveva incidere il meno possibile o addirittura restarne lontano, ora c'è un cambio di visione: l'attività umana è ritenuta fondamentale e sono stati sollecitati progetti che consentano di vivere e abitare il bosco senza sconvolgerne le sue peculiarità, ma consentendo, tramite un'antropizzazione gestita, di coinvolgere le popolazioni nella cura e nella pulizia della vegetazione. È la strada per evitare o limitare gli incendi.

Fondi e progetti. «Dobbiamo fare qualcosa e farlo subito, è fondamentale la prevenzione ma nello stesso tempo abbiamo il dovere di guardare avanti, mettere in sicurezza i territori sostenendone la ripresa e la ricostruzione» ha detto il presidente del Consiglio regionale Michele Pais in apertura. L’assessora dell’agricoltura Gabriella Murgia ha ricordato i 20 milioni inseriti nella “legge omnibus”, 7,5 milioni dalla rimodulazione del Psr e altri 7 della protezione civile nazionale (da suddividere con Sicilia e Calabria). Ma Tandeddu (Copagri) prevede già che quei fondi non possono bastare. «Prenderemo tutte le misure necessarie – ha detto Murgia – ma occorre un grande progetto di ricostruzione del territorio per il quale contiamo sulla vicinanza delle istituzioni nazionali». Appello raccolto da Gallinella, che ha garantito il massimo impegno.

Custodi dell’ambiente. Di prevenzione come «vera sfida» e «abbandono delle campagne» ha parlato il presidente della commissione attività produttive Piero Maieli. Battista Cualbu (Coldiretti) ha parlato di rilancio delle attività locali tradizionali e della necessità di aumentare il “carico” animale dei terreni, per favorirne il ripopolamento. Pietro Tandeddu (Copagri), ha chiesto azioni più incisive in materia di prevenzione, con la revisione delle attuali norme forestali («Il bosco deve vivere, non va mummificato, e servono fasce parafuoco»). Luca Sanna (Confagricoltura) occorre un testo unico nazionale (recepito dalle Regioni) su multifunzionalità agricola, contrasto a incendi e rischio idrogeologico col supporto di università ed enti di ricerca.

Fare presto. Emiliano Deiana (Anci Sardegna) ha ricordato l’urgenza di spendere le risorse disponibili entro fine anno, per far sì che rientrino nei bilanci comunali e non debbano slittare al 2022, suggerendo un piano straordinario per i 316 Comuni dell’interno basato su banda larga, viabilità, invasi idrici, elettrificazione. Tra i deputati Andrea Frailis (Pd) ha parlato di sinergia Stato-Regione e di inasprimento delle pene per gli incendiari, mentre Luciano Cadeddu (M5s) ha sottolineato la particolarità dei territori colpiti, «difficili da vivere, dove vanno potenziati i servizi».

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