La Nuova Sardegna

Il dramma di Sennori: «Lo implorava di fermarsi ma lui ha sparato lo stesso»

di Salvatore Santoni
Il dramma di Sennori: «Lo implorava di fermarsi ma lui ha sparato lo stesso»

Il racconto di Piera Muresu ai familiari: «Adriano aveva gli occhi pieni di odio»

13 settembre 2021
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SENNORI. «Mi ha raccontato che lui aveva gli occhi pieni di rabbia, e che non lo aveva mai visto così. Lei l’ha implorato di fermarsi, dicendogli di farlo per sua madre perché è molto malata e sarebbe morta senza di lei. Lui non ha risposto, ha soltanto sparato il secondo colpo. Mi ha detto che ha visto la morte in faccia».

Mariangela Secchi è la nipote di Piera Muresu e nei giorni scorsi è riuscita a sentire al telefono sua zia, che le ha raccontato tutta la storia sul suo tentato femminicidio nelle campagne di Sennori per mano del compagno Adriano Piroddu, che poi si è tolto la vita in un garage dopo averla accompagnata in auto davanti alla base del 118 del paese.

Dicerie. In sostanza ci sarebbe un pettegolezzo di paese alla base di tutto. Un’idea di tradimento che avrebbe attecchito nei pensieri di Piroddu. E proprio martedì scorso il 42enne avrebbe deciso di chiedere conto di queste voci alla fidanzata. Intorno alle 18 è andato via dal bar nel quartiere di Santa Lucia dove era in compagnia di amici e si è diretto verso la casa della donna, in via Volta. «Adriano è andato a casa di zia Piera all’improvviso – riprende la nipote della 48enne –. Lei stava andando al cimitero, come fa praticamente ogni giorno. Lui le ha portato due pacchi di sigarette e l’ha accompagnata. Quando sono usciti di casa erano sorridenti, li ha visti un’altra mia zia e sembravano tranquillissimi».

In campagna. Poi i due si sono spostati dal camposanto. «Adriano le ha detto che doveva farle vedere alcune piante in campagna – dice ancora la nipote –. E zia Piera ama le piante». E così la 48enne si è seduta in auto senza immaginare minimamente che cosa la aspettava. «Ho chiesto a mia zia qual è stato il motivo della lite – continua – e mi ha risposto che è stata la gelosia di lui a farla scattare. Nel quartiere di Adriano dicevano che Piera lo tradiva, tra l’altro una cosa assolutamente falsa. Quindi sono arrivati in questa campagna e lì è scoppiata la lite. Adriano le ha detto che lei lo stava tradendo e zia Piera ha negato tutto naturalmente, gli diceva che era sempre con lui, che poteva controllare lo smartphone e gli aveva dato anche la password di facebook».

Gli spari. Poi la scena più drammatica. «A un certo punto – dice sempre la nipote – zia Piera si è inchinata per vedere una pianta e lui le ha sparato il primo colpo. Zia mi ha detto che è caduta a terra e lo pregava di fermarsi ma lui ha sparato anche il secondo. E poi lui ha cominciato a prendere a calci e pugni l’auto». Ma la 48enne ha trovato la forza di rialzarsi, la stessa che nei minuti successivi le ha consentito di rimanere cosciente fino ad arrivare ai soccorritori del 118, dopo che lo stesso Piroddu l’ha accompagnata davanti all’ingresso della base di Sardegna emergenza.

«Come sta mamma?». Appena Piera Muresu ha aperto gli occhi si è ritrovata in un letto di ospedale e il suo primo pensiero è stato chiedere dell’anziana madre: «Aveva paura che Adriano fosse andato a fare casino a casa – dice ancora la nipote della 48enne – da nonna Giovanna Maria».

Incredulità. La cosa paradossale di questa storia è che i parenti di Piera Muresu sono i primi a parlare bene di Adriano Piroddu. I due erano fidanzati da circa due anni. E la famiglia di lei non si spiega come abbia fatto il 42enne ad arrivare a tanto. «L’ho sempre visto come una brava persona – dice la nipote della 48enne – non mi sarei mai immaginata una cosa simile. Piera mi ha anche detto che ha litigato altre volte con lui ma erano questioni frivole, lui era morboso, stava in casa dalle 8 del mattino fino anche alle 4 di notte. Rifiutava dei lavori pur di stare sempre con lei. Ma mai avremmo immaginato che questo ragazzo potesse girare la testa in questo modo». Quando martedì scorso la nipote della 48enne è venuta a sapere che qualcuno aveva sparato alla zia, si è subito attaccata al telefono. «Appena l’ho saputo ho mandato un messaggio proprio ad Adriano, ma mai avrei immaginato che fosse stato lui».

La ripresa. Per ovvie ragioni, Piera Muresu non sa ancora della morte del 42enne. Si trova ancora ricoverata nel reparto di Chirurgia dell’ospedale Santissima Annunziata e verrà informata quando i medici lo riterranno opportuno per il suo bene. Dovrà seguire un percorso assistito perché la faccenda è complicata. Gli unici contatti che ha col mondo fuori dall’ospedale sono alcuni familiari scelti da lei stessa e autorizzati dal sostituto procuratore Paolo Piras, che coordina l’inchiesta sul caso di tentato femminicidio di Piera Muresu e il successivo suicidio di Adriano Piroddu. Una di queste persone vicine alla donna è una delle nipoti. «È ancora scossa – conclude il racconto Mariangela Secchi – ha ancora dei forti dolori e domani (oggi per chi legge, ndr) dovrà fare nuovi accertamenti clinici».

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