La Nuova Sardegna

Regione, sulla manovra è scontro: a rischio gli indennizzi per le zone devastate dagli incendi

Regione, sulla manovra è scontro: a rischio gli indennizzi per le zone devastate dagli incendi

La maggioranza: no allo stralcio delle urgenze. L’opposizione: non la votiamo

22 settembre 2021
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CAGLIARI. Lo “stralcio” è sempre più una chimera. La maggioranza di centrodestra ha detto no, almeno per ora, all’ipotesi che la Manovra di bilancio 2021 sia spacchettata. S’è detta sicura di riuscire a portare comunque in porto tutti i 34 articoli, non solo quelli che prevedono indennizzi e contributi, entro il 10 ottobre, l’ultima scadenza utile perché contributi e indennizzi possano essere spesi entro l’anno. Le opposizioni hanno replicato: «Con questa prova muscolare, l’unico risultato è che gran parte di quei quasi 300 milioni finiranno congelati di sicuro, perché non siamo disposti a far passare una legge in cui il centrodestra ci ha infilato l’inverosimile». Lo scontro s’è consumato nell’aula della commissione bilancio, presieduta da Valerio De Giorgi, e in tarda serata solo su un punto burocratico è stato trovato l’accordo. Massimo domani dovranno essere presentati gli emendamenti alla proposta di legge, poi comincerà – sempre in commissione – la discussione generale e soprattutto scatterà la conta fra chi è per il pacchetto unico e quanti invece sono favorevoli allo stralcio. Per ora il centrodestra è nettamente in testa, ma comunque nessuno è in grado di azzardare quanti giorni ci vorranno ancora, da domani in poi, perché la leggi sia messa all’ordine del giorno dell’Aula. Prima del 10 ottobre? Sì, per i sardisti e il resto della coalizione al governo. No, a detta dei partiti di opposizione.

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L’avvisaglia. Che l’accordo sullo stralcio delle urgenze non fosse possibile, lo si è capito dalla mattinata. Dal momento in cui il governatore Christian Solinas ha dichiarato: «Ritengo che il Consiglio regionale sia chiamato a fare le leggi. Non capisco perché qualcuno debba fare una graduatoria del bisogno», le sue parole, «in quella legge, tra l’altro presentata da tutti i capigruppo di maggioranza, ci sono molte delle risposte che i sardi attendono. Non spetta certo a me e neanche a nessun altro tirar fuori una graduatoria per dire se c'è più urgenza nel comprare le autobotti dell’antincendio o pagare gli indennizzi a chi ha avuto le aziende distrutte dalle fiamme sul Montiferru». Per concludere: «Entrambe, così come tutte le altre previste in ognuno dei 34 articoli, «sono risposte che devono essere date ai cittadini sardi. Di conseguenza, il Consiglio regionale bene farebbe a discuterle e poi approvarle o bocciarle. Il ruolo del legislatore è infatti quello di fare le leggi, non stralciare gli articoli dalle proposte o disegni di legge». La presa di posizione di Solinas, è ovvio, ha condizionato il confronto e in serata il centrodestra ha puntato solo sul «pacchetto unico».

La replica. Dopo lo scontro in commissione, le opposizioni hanno confermato di aver presentato una legge molto più snella. «Dobbiamo garantire, in ogni caso, che i risarcimenti per gli incendi di luglio siano pagati al più presto e quindi necessaria una corsia preferenziale per evitare che invece finiscano nelle possibili lungaggini legate alla Manovra omnibus del centrodestra», ha detto Diego Loi, consigliere regionale dei Progressisti e sindaco di Santu Lussurgiu. Il testo della nuova legge l’ha definito snello soprattutto perché nasce dal confronto con i Comuni travolti dagli incendi, ed è per questo che «l’ho inviato a tutti i gruppi consiliari per essere condiviso». Ma non passerà e dunque sarà scontro politico a tutto capo da domani e fino alle soglie del 10 ottobre. (ua)
 

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