La Nuova Sardegna

«Boati e porte saltate in aria sembrava fosse una bomba»

di Andrea Massidda
«Boati e porte saltate in aria sembrava fosse una bomba»

Momenti di terrore tra lavoratori e clienti di supermercati e centri commerciali «Due pompieri scaraventati a molti metri di distanza davanti ai miei occhi»

23 settembre 2021
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SASSARI. Sono circa le 16.30 di una meravigliosa giornata di inizio autunno quando Salvatorica Sanna, dipendente dell’impresa di pulizie Arteclean, è intenta con la collega Angelica Piras a collaudare i nuovi macchinari industriali appena acquistati dall’azienda. Lavorano con entusiasmo e chiacchierano serenamente, non possono immaginare che da lì a pochi minuti il cielo limpido sopra quel lato di Predda Niedda sarà offuscato da una gigantesca, nerissima e tossica nuvola di fumo. Che un viavai di automezzi con la sirena spiegata romperà il silenzio pomeridiano e che – insomma – accanto a loro sta per scoppiare il finimondo. Al punto che la Protezione civile monterà addirittura un ospedale da campo.

Ad allarmarle giusto in tempo per scappare via è un odore acre che arriva dal primo piano del capannone in cui operano. «Sembrava plastica bruciata – raccontano entrambe – e quando la puzza si è fatta insopportabile ci siamo affacciate per capire che cosa accidenti stesse succedendo, considerato che giù c’è un negozio di candele». Un mistero durato poco: «Abbiamo capito che era scoppiato un incendio perché proprio il proprietario del “Sardinia’s candles” stava inutilmente armeggiando con un estintore». Ma il rogo invece di spegnersi continua a divampare. «L’uomo – proseguono nel racconto – ha cominciato a chiamare aiuto urlando a squarciagola, noi gli abbiamo gridato più volte di allontanarsi immediatamente, ma lui in un istante è stato inghiottito da una nube di smog ed è sparito ai nostri occhi. Speriamo che sia riuscito a mettersi in salvo così come abbiamo fatto noi che siamo fuggite con l’auto di servizio quando sono partite le esplosioni (solo in tarda serata la conferma che non ci sono state vittime - ndr). Non potrò mai dimenticare le serrande saltate in aria come se dentro i locali qualcuno ci avesse messo una bomba, o peggio ancora l’immagine di due vigili del fuoco scaraventati a molti metri di distanza nel momento della deflagrazione. Tutto pazzesco».

Testimonianze dall’inferno. Come quelle dei dipendenti del vicinissimo discount Eurospin, evacuato dalle forze dell’ordine nel più breve tempo possibile. «Fortunatamente tutto è accaduto in un orario in cui il supermercato non era ancora pieno di clienti – rivela Piero Pittalis, responsabile dell’attività commerciale –, sinceramente non abbiamo temuto per la nostra incolumità perché ci siamo subito messi a distanza di sicurezza, ma eravamo molto preoccupati per il supermercato, che ha appena un anno di vita». Quando sono apparse le autobotti dei vigili del fuoco i magazzinieri Giovanni Marongiu e Mario Lei stavano scaricando la merce: «Sentiti gli scoppi abbiamo fatto in tempo a mettere in sicurezza le attrezzature aziendali e poi ci siamo uniti agli altri colleghi nel piazzale, dove ci sono passate davanti scene che avevamo visto soltanto nei film». Lorenzo Carta, dipendente del distributore di carburante che sta a pochi metri dal capannone Aermec, epicentro dell’incendio, conferma laconicamente: «Un incubo».

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