La Nuova Sardegna

Piazzale maledetto: piove e finisce sott’acqua

di Giovanni Bua
Piazzale maledetto: piove e finisce sott’acqua

La zona devastata dalle fiamme è soggetta a frequenti allagamenti: l’ultimo il 12 settembre

23 settembre 2021
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SASSARI. C’è qualcosa di paradossale nella giornata di fuoco che ha coinvolto la strada 12 e il vicino piazzale che ospita Eurospin e Maury’s e un’altra decina di attività commerciali di vario genere.

La zona infatti è tristemente nota per il problema diametralmente opposto: l’estrema facilità con cui finisce regolarmente sotto l’acqua.

L’ultima volta è successo qualche giorno fa, dopo la bomba d’acqua notturna del 12 settembre, con il piazzale che si è trasformato, come sempre, in un lago. Ma gli interventi, con tanto di evacuazioni e chiusure delle attività commerciali, si contano numerosi (e puntualissimi) negli anni.

Il problema è causato dal rio Calamasciu, un torrente tombato dal Consorzio Zona industriale regionale Predda Niedda negli anni ’80, che sbuca proprio nei pressi del posteggione su cui insistono una quindicina di attività commerciali.

Una bomba che da più di 30 anni scorre tombata sotto la zona industriale. Gonfiata dalle acque che filtrano dell’esterno delle stesse attività commerciali, inquinata da scarichi illegali che ne avvelenano le acque, causa di una classificazione di massimo rischio idrogeologico di tutta la zona, protagonista di finanziamenti milionari da parte di Ministero e Regione, che mai arrivano. E oggetto del solito rimpallo di competenze per il quale alla fine colpe e responsabilità non sono mai di nessuno.

Una bomba che si gonfia di pioggia e finisce sempre per scaricare nel frequentato mega posteggio, con cadenza di almeno due o tre volte l’anno, qualche picco di gravità e un lungo strascico di danni (e di richieste di risarcimento) da parte dei proprietari delle attività, da questo andazzo decisamente danneggiate.

Come nel 2019, quando il livello è arrivato a una decina di centimetri, le pompe, di cui ormai tutti si sono da tempo dotati, hanno lavorato a pieno regime, e per un paio d’ore negozi, bar e centri commerciali hanno dovuto chiudere.

Niente a che vedere con il dicembre del 2017, quando a salvare i clienti erano dovuti arrivare vigili del fuoco e agenti della polizia locale. O al 2018, quando si era dovuto sospendere il collegamento ferroviario per Cagliari, che passa proprio dove il Rio sbuca gonfio di pioggia e liquami.

Un problema per il quale non sembra esserci soluzione e alla quale lavoratori e clienti delle attività tra la strada 11 e 12 di Predda Niedda si sono tristemente abituati: quando la pioggia si fa intensa si alzano gli occhi al cielo e poi alla piazza, sicuri che da lì a poco il livello dell’acqua inizierà a salire e, probabilmente, si finirà per chiudere per qualche ora, aspettando che l’acqua defluisca, o venga pompata via.

Acqua che sarebbe stata davvero benedetta ieri, per spegnere le fiamme che hanno attaccato i capannoni alle spalle del blocco che ospita Eurospin, un negozio di parrucchiere e il Mondadori Point, messo per fortuna in salvo da una provvidenziale strada che li divide dal cuore dell’incendio.

Con le bizze del solito Rio Calamasciu che sarebbero per una volta arrivate davvero gradite.

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