La Nuova Sardegna

Continuità “low cost” Buona la prima di Volotea

di Claudio Zoccheddu
Continuità “low cost” Buona la prima di Volotea

Pochi passeggeri sul volo inaugurale Alghero-Roma ma nessun intoppo

16 ottobre 2021
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INVIATO A ROMA. L’ora X è scattata alle 7.29 di ieri mattina, quando il primo aereo della low cost spagnola Volotea è decollato per Roma dall’aeroporto di Alghero. Un volo inaugurale su cui pendevano diverse incognite, dall’esordio sulle rotte in continuità territoriale per la compagnia alle (tante) difficoltà nella prenotazione dei biglietti. Tutto è stato spazzato via in un attimo, perché Volotea non ha fallito l’esordio e perché ieri non si sono registrati disservizi nei voli decollati dall’isola per Roma e Milano sotto il simbolo rosso del rombo a scacchi che identifica la compagnia iberica. Anche se, va detto, ieri i passeggeri a bordo erano pochi, pochissimi: appena sette imbarcati sull’Alghero-Milano Linate e solo 17 sull’Alghero-Roma Fiumicino, poi calati a 9 nel volo di ritorno. D’altra parte, non mancavano le perplessità ed è probabile che molti passeggeri abbiano rinviato gli spostamenti.

Il primo volo. Già ai controlli di sicurezza si respira un’aria particolare. Una delle addette scherza e azzarda: «Oggi per loro è il primo volo, sicuramente a bordo berrete spumante». Visto l’orario decisamente anti etilico sarebbe stato meglio immaginare un succo di frutta di benvenuto, ma è innegabile che attorno al “primo volo” gravitassero aspettative piuttosto alte. Il gate ha aperto con qualche minuto di ritardo ma le operazioni sono state rapidissime, anche per merito della penuria di passeggeri. Ed è caduto il primo dubbio: il bagaglio a mano può entrare in cabina, gratis, esattamente come accadeva con Alitalia. Una volta completate le formalità al gate, e dopo un fugace viaggio in pullman, dal buio del primo mattino è comparso l’Airbus A320 della compagnia spagnola, uno degli aerei più utilizzati per i voli a corto e medio raggio anche nell’ex Alitalia, Lufthansa e British Airways, per fare qualche esempio. Una volta a bordo, è caduto anche il secondo dubbio nato all’indomani dell’assegnazione delle rotte: l’equipaggio parla italiano. Anche perché è italiano. E da una “crew” tricolore su un vettore spagnolo, sarebbe stato lecito attendere una celebrazione della prima tratta, anche sull’onda emotiva generata dai commoventi annunci che da giorni venivano fuori dagli altoparlanti dei tanti “ultimi” voli Alitalia. Invece, nulla. Non che qualcuno si aspettasse di vedere il comandante ballare il tango ma nemmeno un “benvenuti a bordo del primo trasferimento in continuità territoriale di Volotea” è sembrato un po’ troppo snob. Poco male, dopo le indicazioni di rito, il volo V71144 è decollato da Alghero con 11 minuti di ritardo, comunque recuperati durante il volo.

L’arrivo. L’equipaggio è particolarmente attento e a metà volo infrange una delle regole delle low cost offrendo un bicchiere d’acqua e un caffè a tutti i passeggeri. Sono le hostess ad arrivare con una bottiglia in una mano e un pila di bicchieri di plastica nell’altra, poco chic ma il risultato comunque non cambia. Le temute vendite ripetute in stile Ryanair non fanno parte del “pacchetto” e a bordo è possibile consultare un’app di intrattenimento che propone musica, riviste e film in formato digitale tramite il segnale wi-fi prodotto dall’aereo. L’applicazione non funziona benissimo ma in ogni caso il viaggio è talmente veloce che non vale la pena nemmeno chiedere informazioni. Il primo volo, poi, atterra addirittura con 10 minuti di anticipo e, una volta sulla pista, dagli altoparlanti sbuca la voce di Alan Sorrenti che canta “Figli delle stelle” e in colpo solo cancella lo stile “british” che ha caratterizzato il viaggio. Mentre il volo V71144 scorre a fianco ad una distesa sconfinata di aerei Alitalia posteggiati in attesa di tempi migliori, si dirige verso il terminal 1 dell’aeroporto di Roma Fiumicino da cui sbuca la passerella telescopica che permette uno sbarco più agevole. Una volta all’interno dell’aeroporto romano, cade anche il dubbio meno comprensibile sulla nuova continuità territoriale: i bagagli imbarcati nella stiva possono essere recuperati dal nastro trasportatore senza dover passare nuovamente dai controlli di sicurezza, proseguendo il volo in caso di coincidenza con altre destinazioni.

I passeggeri. L’imbarazzo si è sciolto appena effettuato l’ingresso a bordo. Prima, però, i dubbi erano tanti, soprattutto legati ai numerosi sovrapprezzi che comparivano sul sito Volotea al momento della prenotazione. «Ma si paga per portare il bagaglio a mano in cabina?», si chiedevano anche i passeggeri già dotati di biglietto durante l’attesa dell’imbarco. E poi «Chissà quanto paga la Regione a Volotea per il servizio». Ma, una volta a Roma, le curiosità si sono trasformate nell’incertissimo racconto che negli ultimi tempi ha caratterizzato gli spostamenti aerei da e per la Sardegna: «Avrei aspettato a prenotare il volo, se per me non fosse stato necessario rientrare in Sardegna proprio oggi – spiega Maria Grazia, una dei nove passeggeri che ieri mattina alle 8.50 è partita da Roma verso Alghero –. C’erano troppe cose dubbie, non solo sulla continuità affidata ad una low cost ma anche sul sito di Volotea. Ma non avevo alternative e sono partita». E come capita nei migliori racconti, i dubbi si sono sciolti e il volo è partito e atterrato senza problemi. Ora arriva il prossimo step, forse il più impegnativo per Volotea: continuare per (almeno) sette mesi sulla stessa falsariga dei voli inaugurali.

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