La Nuova Sardegna

Sassari il caro bollette fa lievitare il prezzo del panettone

Sassari il caro bollette fa lievitare il prezzo del panettone

Pasticceri e panificatori preoccupati per gli aumenti di energia e materie prime. «Su latte, burro, zucchero, farina registriamo incrementi fino al 20 per cento»

21 ottobre 2021
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SASSARI. Il caro bollette potrebbe far lievitare il prezzo del panettone. Le imprese dell'alimentazione della Sardegna rischiano infatti una frenata produttiva causata dai rincari delle materie prime, dell'energia e dei carburanti per l'autotrasporto. A lanciare l'allarme è Confartigianato, che dà voce a panificatori, pasticceri e gelatieri, alla luce dell'aumento dei prezzi dell'energia e delle materie prime. Un settore quello della food economy della Sardegna che, in particolare sotto le festività di Natale, nell'isola muove 378 milioni di euro di consumi.

«Su latte, burro, zucchero, farina, uova, nocciole, mandorle e tutto ciò che serve per fare pane, dolci e gelati, stiamo registrando incrementi che variano tra il 5 e il 20 per cento che non si registravano dal 2011 – afferma Marco Rau, delegato regionale per l'alimentazione di Confartigianato –. Tutto ciò sta innescando una pericolosa reazione a catena, perché le difficoltà di approvvigionamento e i maggiori costi affrontati dai produttori, poi ricadono anche su chi deve vendere al pubblico determinati generi alimentari e, di conseguenza, sul prodotto finito e sui consumatori. All'orizzonte, purtroppo, si profila un caro panettone». Poi, per quelle aziende che hanno investito sull’innovazione tecnologica grazie alla legge 4.0, e quindi ordinato nuovi macchinari più efficienti e produttivi, vi è una ulteriore beffa: per mancanza di materie prime, come l’acciaio, e di microchip, le attrezzature non riescono a essere prodotte e quindi non possono essere consegnate. «Un ulteriore danno – conclude Rau – perché le imprese avevano già messo in conto di aumentare la propria produzione proprio grazie a quell’innovazione e ora, invece, sono obbligate a soddisfare gli ordini con macchinari inadatti a produzioni importanti».

«Se il Governo non interviene a calmierare almeno i costi di energia e carburanti, il settore rischia una batosta non indifferente – commenta Daniele Serra, segretario regionale di Confartigianato – perché da un lato c'è il rischio di una frenata della ripresa post Covid, e dall'altro perché costringe i rivenditori a ritoccare i prezzi verso l'alto, col conseguente malcontento dei clienti».

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