La Nuova Sardegna

Turismo, l’asso nella manica è il golf

 Turismo, l’asso nella manica è il golf

Cresce l’interesse per uno sport che fa rima con vacanza. Nell’isola 1200 tesserati

23 ottobre 2021
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SASSARI
Pochi sport sono legati a doppio filo ai flussi turistici come il golf, e la Sardegna, terra che fa parecchio leva sull’industria dell’accoglienza, non può certo tralasciare questo aspetto: l’isola è presente con i suoi quattro campi a 18 buche (Pevero a Porto Cervo, Is Molas a S. Margherita di Pula, Is Arenas a Narbolia e Tanka a Villasimius, tutte di livello internazionale), più i tre a 9 buche (Puntaldia a San Teodoro, Botanic Sa Cuba di Olbia, Cagliari golf club), uno a 6 (Florinas) e 4 campi pratica ( Assemini, Sassari, Porto San Paolo e Oristano). Sono utilizzati da 13 golf club con i loro 1177 praticanti, dei quali 4 sono professionisti (dati 2020), senza contare i turisti. . Le potenzialità di una disciplina che a dispetto della fama è sempre meno elitaria sono dimostrate dai numeri: a livello nazionale il golf è al 5° posto tra gli sport commercializzati sui mercati dell’intermediazione internazionale del turismo verso l’Italia (14,4%) dopo ciclismo (36,1%), sci (25,8%), trekking (24,7%) e calcio. Sono 1,8 milioni le presenze legate al turismo golfistico, (3,9 milioni di presenze considerando chi ha soggiornato in Italia per altre motivazioni ma ha praticato il golf durante la vacanza). In Italia sono 90.229 i praticanti nei 386 campi (di cui 140 almeno 18 buche). 104 Golf Club sono definiti a vocazione turistica, quelli sardi sono quasi tutti nell’elenco.

E ci si attende molto dal grande evento golfistico internazionale che l’Italia e Roma sono pronte ad ospitare nel 2022: si tratta dell’Igtm, in vista della Ryder Cup 2023. Quest’anno è in programma al Celtic Manor Resort di Newport (Galles, Regno Unito) dove l’Agenzia nazionale del turismo ha messo in contatto 180 buyer con centinaia di sellers ed enti locali. Enit per l’Italia ha voluto l’approdo nel Paese del più importante evento di promozione del turismo golfistico a livello internazionale, in sinergia con la Fig (la federazione golf), Regione Lazio, Convention Bureau Roma e Lazio e Fiera di Roma. «La pandemia – spiega il presidente Enit, Giorgio Palmucci – ha rivoluzionato il modo di pensare del turista, alla ricerca di esperienze legate al vissuto territoriale a contatto con la natura. Avere Igtm è un’occasione imperdibile. Il turismo golfistico è un settore competitivo che contribuisce al posizionamento dell’Italia nello scenario turistico internazionale. L’evento ha già dimostrato di contribuire ad accrescere il Pil turistico dei Paesi ospitanti. È destinato a crescere di 5,36 miliardi di dollari nel periodo 2020-2024, post Covid». (a.palmas)

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