La Nuova Sardegna

le scelte dei protagonisti 

Nicola e Mattia, qualità e produzioni diversificate

di Piero Marongiu
Nicola e Mattia, qualità e produzioni diversificate

SENNARIOLO. Saranno i giovani a risollevare le sorti dell’agricoltura? Da una delle zone più martoriate dagli incendi estivi arrivano segnali confortanti: durante la consegna degli Oscar Green agli...

24 ottobre 2021
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SENNARIOLO. Saranno i giovani a risollevare le sorti dell’agricoltura? Da una delle zone più martoriate dagli incendi estivi arrivano segnali confortanti: durante la consegna degli Oscar Green agli agricoltori under 35 che si sono distinti per creatività e innovazione, avvenuta venerdì scorso nel sito di Santa Vittoria, il mondo dei campi ha chiesto che le aziende danneggiate dagli incendi possano avere subito i ristori promessi e non ancora arrivati. Ma è emersa anche la volontà dei giovani imprenditori agricoli di lasciarsi alle spalle le difficoltà. Lo ha detto chiaramente Giambattista Ledda, sindaco di Sennariolo, uno dei paesi maggiormente colpiti dal fuoco, salutando i convenuti alla cerimonia di consegna degli Oscar. «Si riparte dai giovani, conciliando tradizione con innovazione - ha detto Ledda -. Vivere in piccolo paese, in un territorio di campagna non è antieconomico, come dimostra il riconoscimento ottenuto da un’impresa di questo territorio, premiata per le sue produzioni di eccellenza, ottenute con sistemi innovativi». L’impresa agricola in questione è quella di Nicola Mette, 31 anni, titolare di “Sinnadozu”, un’azienda che produce formaggi ovini di altissima qualità. Nicola, dopo la maturità scientifica, ha preso in mano l’azienda di famiglia e ha diversificato la produzione. Il latte prodotto viene lavorato nel suo caseificio, solo una piccola parte viene ceduta. Si producono pecorini, crescenza, formaggi a pasta molle e dura, ricotta, che vengono venduti e nello spaccio aziendale e nei mercati di Campagna Amica. «Ci occupiamo di allevamento di ovini integrata con un allevamento di suini e di un oliveto formato da piante secolari, in parte bruciato negli incendi di luglio - spiega -. Tra quelle fiamme abbiamo rischiato di perdere anche le agnelle da rimonta: se non fossi riuscito a salvarle l’azienda avrebbe subito un danno gravissimo».

A Sinnadolzu i processi produttivi avvengono con metodologia circolare e sostenibile. Nulla viene sprecato o disperso nell’ambiente: anche i residui di lavorazione del latte, la scotta, entrano a far parte dell’alimentazione nell’alimentazione dei suini. Mattia Piras, 28 anni, diploma di ragioniere alla scrivania ha preferito non tradire il proprio amore per la terra e per i suoi frutti. L’azienda di cui è titolare con la famiglia, Sa Moddixia, nome mutuato da un tipo di pane caratteristico del luogo, opera a Genuri, un paesino di 312 abitanti dell’alta Marmilla. «I nostri prodotti - dice - sono ricavati dalla produzione cerealicola dei campi di famiglia, dove coltiviamo il grano Cappelli macinato a pietra e successivamente setacciato. Il processo evita il surriscaldamento e conserva le caratteristiche organolettiche». Nei terreni della famiglia Piras, secondo antica prassi, si osserva il criterio della rotazione con legumi e meloni in asciutto, che consente di ricostruire i nutrienti senza il ricorso a concimi sintetici e di incrementare la biomassa.

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