La Nuova Sardegna

Le chioccioline sarde sono un po’ troppo lente nella ripresa della guida Slow-Food del dopo covid. Quella dello scorso anno, in ossequio al particolare momento, aveva evitato di attribuire le celebri chioccioline della qualità e per questo si era limitata a semplici citazioni dei locali (anzi, delle Osterie). Ora è in uscita quella del 2022 e il raffronto da fare è con quella di due anni fa, raffronto nel quale la nostra isola perde due osterie con le Chiocciole passando da nove a sette. A essere premiati con l’ormai celebre simbolo sono stati La Locanda dei Buoni e Cattivi (Cagliari), Su Tzilleri ’e Su Doge (Cagliari), Su Recreu (Ittiri, nella foto un’immagine dalla pagina Facebook), Il Portico (Nuoro), Il Rifugio (Nuoro), Letizia (Nuxis) e La Rosa dei Venti (Sennariolo). Quasi tutti nomi già presenti due anni fa in una rosa nel quale figuravano anche il Santa Rughe di Gavoi, l’Antica dimora del Gruccione di Santu Lussurgiu e Su Carduleu di Abbasanta. Il Santa Rughe però in estate ha chiuso e poi riaperto con una nuova gestione, mentre Su Carduleu è da tempo chiuso per ristrutturazione. Nel rimescolamento, c’è così da registrare l’ingresso della Rosa dei venti, e da considerare il fatto che il paese di Santu Lussurgiu esce definitivamente dalla guida Slow Food dopo essere stato presente per anni anche con Sas Benas.

Nella nuova guida, che come sempre si propone di raccontare «luoghi moderni, capaci di proporre un nuovo modello di ristorazione contrapposto alla moda dei consumi globali e fondato prima di tutto sul fattore umano: sul piacere di stare bene a tavola, scoprendo i sapori della tradizione locale più genuina senza rinunciare alla qualità del servizio e dell’ambiente» , la Campania si aggiudica il primo posto con il maggior numero di Chiocciole (23), seguono a pari merito Toscana e Piemonte (22) e poi Puglia ed Emilia Romagna (con 19 ). I locali recensiti sono stati 1713 e 246 le Chiocciole assegnate.