La Nuova Sardegna

Strage di colombacci: multati cinque cacciatori

di Luciano Onnis
Strage di colombacci: multati cinque cacciatori

Dovranno pagare 3mila euro a testa per “abbattimento oltre i limiti consentiti” Dopo la battuta il video sui social e la denuncia delle associazioni ambientaliste

04 novembre 2021
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VILLACIDRO. Se volevano fare il botto ci sono riusciti. I cinque cacciatori di Villacidro che hanno esibito sui social il bottino di una battuta al colombaccio dovranno mettere mano al portafoglio e pagare una multa salatissima. I cinque sono stati sanzionati con un verbale da 3.000 euro a testa dal Corpo forestale. I cacciatori si sono di fatto autodenunciati come autori di un massacro di colombacci effettuato alla fine di ottobre durante una battuta sui monti del Supramonte. Il “bottino” era stato esibito sul web con un video di pessimo gusto. Nelle immagini si vedono centinaia di volatili allineati su un tavolone di legno. A commento le frasi di uno dei protagonisti della strage che si vanta di quanto appena compiuto ed elogia la mira dei quattro compagni di battuta. Il filmato doveva rimanere come testimonianza dell’“impresa” ma in poche ore è diventato virale suscitando l’indignazione generale, non solo degli ambientalisti ma anche di tanti altri cacciatori che praticano l’attività venatoria nel rispetto delle regole.

Il Corpo forestale ha accertato l’identità dei cinque cacciatori e ha contestato l’enormità del carniere, ben al di sopra dei limiti previsti dalla norme che regolano la caccia. In Sardegna ogni cacciatore può abbattere, un massimo 15 colombacci, per ogni giornata consentita. Un numero che le cinque “doppiette” di Villacidro hanno più che triplicato. Ai trasgressori, individuati dai Forestali della stazione di Villacidro e dall’ispettorato di Cagliari, è stata contestata la violazione di abbattimento di selvaggina oltre il limite consentito nel calendario venatorio ed è stata applicata la sanzione prevista per casi del genere: 26 euro per ogni capo eccedente tale limite. Al tirar delle somme, ognuno di loro dovrà sborsare 3.000 euro di multa. E c’è di più. I cinque rischiano vedersi notificare un provvedimento da parte del questore di Cagliari, che potrebbe sospendere la licenza di caccia e disporre il ritiro temporaneo del porto d’armi.

Al questore si sono rivolte diverse associazioni ambientaliste che parlano di “strage senza senso” e che da tempo stanno raccogliendo firme per proporre un referendum nazionale sull’abolizione delle attività venatorie.

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