La Nuova Sardegna

I folli eroi dello sport pronti a tutto per stupire

di Claudio Zoccheddu
I folli eroi dello sport pronti a tutto per stupire

Dallo stuntman che guida l’auto su due ruote al palleggiatore che sfida la gravità a 148 metri di altezza

07 novembre 2021
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SASSARI. La prima associazione d’idee che si accende parlando di sport, record e Sardegna, riporta ad un passato prossimo fatto di olimpionici “d’oro”, campionesse d’Europa e campioni del mondo, tutti clamorosamente geolocalizzati in Sardegna. Ma se i velocisti Patta e Tortu, la pallavolista Orro e il ginnasta Bartolini sono il fiore all’occhiello dell’isola, ci sono altri eroi (si fa per dire, in questo caso) dello sport che hanno portato la Sardegna sul tetto del mondo o che, perlomeno, ci hanno provato. Non sono passati alla storia perché le loro imprese sono un mix di pazzia e sport, ovviamente sbilanciato verso la pazzia. I più fortunati sono entrati nel Guinness dei primati, altri ci hanno provato, altri ancora, forse, non se ne sono nemmeno preoccupati e hanno pubblicamente dato di matto per il semplice gusto di farlo. Per mettere in fila questo manipolo di sportivi “fuori di testa” non si può non iniziare da quelli che nel libro dei record ci sono entrati per davvero, come lo stuntman di Dolianova Michele Pilia che, il 27 febbraio del 2009, ha percorso 371 chilometri in 12 ore sulla sua auto viaggiando attorno allo stadio Sant’Elia. Strano, ma non troppo. Il coefficiente di follia raggiunge le stelle se si aggiunge che tutti quei chilometri li ha fatti camminando solo due delle quattro ruote disponibili. Nell’elenco entra anche un volto noto, il ligure Vittorio Brumotti, che nell’isola ha centrato due “guinness”: il primo nel 2009 davanti alle grotte del Bue marino, quando si è tuffato da 19 metri in sella alla sua bici, il secondo un anno dopo, quando ha saltellato per 19 volte su una ruota della sua bicicletta arrivata chissà come sulla guglia di Punta Caroddi, dietro cala Goloritzè. E proprio Punta Caroddi è stato il teatro di un gesto ancora più folle, anche perché firmato da un semplice amatore che non andava a caccia di riconoscimenti o primati: il 29 luglio del 2019, Nicola Collu, non ha trovato niente di meglio da fare che mettersi palleggiare sul picco roccioso a 148 metri di altezza, con un margine di errore di pochi centimetri che lo separava dal precipizio, protetto solo dalla maglia della Baunese calcio. Meno pericolosa ma altrettanto clamorosa è stata l’impresa di Alessio Vidili che, il 26 giugno del 2017 ha scelto la marina di Torregrande, ad Oristano, per battere il record mondiale di “spinning fuori sella” pedalando ininterrottamente per 15 ore, 5 minuti e 24 secondi.

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