La Nuova Sardegna

Il Psd’Az trova l’accordo e apre la fase congressuale

di Alessandro Pirina
Il Psd’Az trova l’accordo e apre la fase congressuale

Nominate la direzione e la commissione di garanzia: c’è anche l’area Moro Solinas: «I nemici sono fuori, non qui». La rottura Sanna-Satta esclude la Gallura

15 novembre 2021
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INVIATO A BONARCADO. Chi si aspettava un incontro infuocato è rimasto deluso. Un applauso unanime, senza contrari o astenuti, ha chiuso il Consiglio nazionale dei sardisti. Tutti hanno dato il via libera al documento proposto dal presidente Antonio Moro e fatto suo dal segretario Christian Solinas. Insomma, nel Psd’Az è scattata la tregua e di fatto si apre la fase congressuale. Perché dopo le nomine della direzione e della commissione di garanzia si procederà, entro 15 giorni, al commissariamento di tutte le otto federazioni per poi svolgersi i congressi entro i prossimi 6 mesi. Un appuntamento che poi dovrà concludersi con una tre giorni a Oristano per celebrare il centenario del partito. Così ha deciso ieri il Consiglio nazionale riunito a Bonarcado. Seconda puntata di un appuntamento che aveva avuto un prologo il 18 settembre ad Abbasanta, ma in quella occasione non si era andati oltre il bilancio di Solinas sui suoi due anni e mezzo da governatore. Il presidente Antonio Moro insisteva per nominare direzione e commissione di garanzia, ma sul punto l’area Solinas frenava. Di qui la decisione di rinviare al 14 novembre, e in caso di mancato accordo, Moro avrebbe continuato a convocare il Consiglio a oltranza fino alla elezione degli organismi statutari. In queste settimane, però, le due anime del partito si sono parlate, hanno trovato un punto di incontro. L’epilogo della mattinata era ben chiaro fin dai primi interventi. «Abbiamo l’esigenza di ridare una struttura al partito e mi sembra di capire che oggi possa essere la volta buona», ha detto Moro. Subito dopo Solinas gli ha fatto eco. «Oggi più che mai è necessario - pur nella distinzione dei ruoli e delle idee - creare un clima familiare all’interno del partito. I nemici sono fuori, non in questa sala. E se qualcuno la pensa diversamente ha sbagliato locale».

Solinas ha poi tracciato la road map del partito da qui alla prossima primavera. «Oggi presentiamo una lista unitaria che individui persone con voglia di impegnarsi e dia rappresentanza a tutte le sensibilità. Entro 15 giorni saranno commissariate tutte e otto le federazioni (e dunque non solo Sassari, Nuoro, Oristano e Cagliari, ovvero quelle senza organismi dirigenti, ndr). Poi entro i prossimi 6 mesi dovranno svolgersi i congressi di federazione. E ad aprile - magari il 28, 29 e 30 - una grande festa per celebrare i 100 anni del partito».

Insomma, l’accordo raggiunto in queste settimane ha tenuto. Anche se le trattative per comporre la lista unitaria sono durate più del previsto. I 5 minuti annunciati sono diventati un’ora e mezza. La rottura tra l’assessore Quirico Sanna, che ormai tutti danno in uscita (il collega Gianni Chessa era assente a Bonarcado), e il consigliere Giovanni Satta ha obbligato Solinas a escludere la Gallura dagli organismi statutari per non scontentare uno dei due suoi uomini di fiducia. Alla fine comunque il partito ha trovato la quadra e ha dato il via libera alle nomine. Nella direzione entrano la nuorese Claudia Camarda, il presidente della Sfirs Tonino Chironi, l’ogliastrino Roberto Congiu, il sassarese Pasquale Farina e Gavino Gaspa di Porto Torres per l’area Solinas, la nuorese Giovanna Lallai, lo storico leader sardista di Alghero Tore Pintus e il più votato di Porto Torres Bastianino Spanu per l’area Moro. Nella commissione di garanzia, invece, l’area del segretario è rappresentata da Piero Franceschi (Oristano), Francesco Magi (Cagliari), Raimondo Mameli (Medio Campidano), Salvatore Olianas (Ogliastra), Efisio Planetta e Giovanni Antonio Sechi, entrambi di Sassari. Il gruppo di Moro schiera Agostino Corvetto (Nuoro), il sindaco di Orgosolo Pasquale Mereu e Angelo Sanna (Cagliari).

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