La Nuova Sardegna

Contagiato bimbo di 3 mesi È figlio di genitori no vax

di Giusy Ferreli
Contagiato bimbo di 3 mesi È figlio di genitori no vax

Il piccolo vive in un centro dell’Ogliastra. Positiva quasi tutta la famiglia

16 novembre 2021
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LANUSEI. Il Covid 19 non risparmia nessuno. E questa volta non ha risparmiato neanche un bimbo ogliastrino di poco più di 3 mesi, figlio di un coppia no vax, che è stato trasportato dal 118 all’ospedale Binaghi di Cagliari. Un viaggio in ambulanza che, dal paese dove il neonato vive con i genitori ed i fratellini - tutti risultati positivi al virus tranne uno dei bambini - lo ha portato in tutta fretta all’ospedale cagliaritano.

Il ricovero al Binaghi, dove, visto il diffondersi dell’epidemia tra giovanissimi e bambini, dallo scorso agosto sono stati allestiti due posti letto di terapia intensiva pediatrica, si è reso necessario per il preoccupante quadro clinico del piccolo paziente. Il neonato, arrivato nel presidio cagliaritano nella tarda mattinata di ieri, non solo presentava i sintomi della malattia, ma versava in uno stato soporoso. Una condizione ritenuta seria, che ha indotto i medici dell’Usca ogliastrina ad organizzare senza indugi il trasferimento con il servizio regionale di emergenza urgenza.

Ciò che preoccupa maggiormente chi ha preso in carico il bimbo e la sua famiglia è la mancanza di informazioni sugli effetti del virus in pazienti così piccoli. Ancora ignote sono le ripercussioni a lungo termine della malattia. In queste ore, gli operatori della prima unità speciale di continuità assistenziale ad essere attivate in Sardegna nel maggio del 2020, sono impegnati nelle operazioni di tracciamento per cercare di risalire ai contatti della famiglia che ha scelto di non vaccinarsi e isolare gli eventuali positivi.

Un lavoro di tracciamento e contenimento a cui in questi lunghi mesi di pandemia le unità di intervento sparse sul territorio si sono abituate e hanno perfezionato le proprie tecniche. Completamente nuova, invece, la situazione in cui sono trovati stavolta con il contagio di un bambino così piccolo e in condizioni di salute così serie. Ora spetterà al personale sanitario dell’ospedale cagliaritano mettere in campo le contromisure più adatte.

L’azione dell’Usca, che ha sede a Bari Sardo, non si ferma, anzi. In questi giorni nel territorio è stata registrata un’allarmante risalita dei casi, casi che come nello stesso periodo dello scorso anno hanno nuovamente sfiorato quota 50. La ripresa della curva dei contagi di Covid 19, anche in Ogliastra, conferma quanto sta accadendo nel resto del territorio regionale e nazionale. «Ad ammalarsi - spiega Natalino Meloni il medico che da un anno e mezzo guida l’Unità speciale - sono per la stragrande maggioranza i non vaccinati. I pochi che, nonostante il vaccino, si sono infettati presentano sintomi decisamente più lievi».

L’analisi dei numeri della quarta ondata, per la quale è stato coniato il termine “pandemia dei non vaccinati”, conferma l’utilità del vaccino come argine al diffondersi del contagio.

L’obbiettivo in questi frangenti e non solo ampliare quanto più possibile la platea dei vaccinati ma portare avanti la campagna per la terza dose. Anche per Meloni, l’unica arma efficace nel contrastare la recrudescenza della pandemia, che molti esperti considerano inevitabile con l'avvicinarsi dell'inverno, è il cosiddetto booster. I primi ai quali si sta già somministrando il richiamo sono gli anziani e i fragili che si sono vaccinati a gennaio e febbraio mentre i tre hub di Tortolì, Jerzu e Lanusei non hanno mai chiuso i battenti e continuano a vaccinare mediante prenotazione.

Se in queste settimane si procede speditamente con le terze dosi per gli over 60 e 50 a partire dal primo dicembre si passerà agli over 40 con l'obiettivo di aumentare i destinatari delle terze dosi di vaccino anti Covid-19. A breve verranno organizzati altri Open day destinati a tutta la popolazione. «Con il passare dei mesi la copertura immunitaria cala, per questa ragione è necessario intervenire con tempestività», sottolinea Meloni che tra i tracciamenti e le cure a domicilio dei positivi, trova il tempo per andare a vaccinare nelle case dei soggetti più a rischio.

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