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Nessun dubbio: è stato un omicidio Elementi importanti dall’autopsia

Nessun dubbio: è stato un omicidio Elementi importanti dall’autopsia

TALANA. Sull’identità del corpo in avanzato stato di decomposizione ritrovato nel pozzo di Pranu Mannu da un cercatore di funghi pare ci siano pochi dubbi. C’è però una certezza tra gli investigatori,...

24 novembre 2021
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TALANA. Sull’identità del corpo in avanzato stato di decomposizione ritrovato nel pozzo di Pranu Mannu da un cercatore di funghi pare ci siano pochi dubbi. C’è però una certezza tra gli investigatori, è stato un omicidio.

Gli indumenti addosso alla salma recuperata nelle campagne di Talana, una maglietta Armani e dei pantaloni corti, sarebbero quelli di Mosé Cao, l’operaio scomparso il 18 settembre scorso da Tortolì. Il foro sul petto, forse non l’unico, è quello causato da un colpo d’arma da fuoco. Se sia stato il proiettile a provocare la morte dell’uomo sarà l’autopsia di questo pomeriggio a stabilirlo. Basta questo perché la Procura di Lanusei, dopo aver indagato sulla sparizione dell’operaio, rubricata già all’indomani della denuncia presentata dai suoi familiari ai carabinieri di Santa Maria Navarrese come sequestro di persona, apra un fascicolo, al momento contro ignoti, anche per omicidio volontario.

Nel frattempo l’inchiesta sul mistero del pozzo deve passare per altri adempimenti. Per procedere al riconoscimento ufficiale della salma, ritrovata in posizione prona e immersa per buona parte nell’acqua della cisterna di Rio Maori, il pubblico ministero Giovanna Morra ha disposto una serie di accertamenti medico legali. Sarà l'anatomopatologo Matteo Nioi, atteso questa mattina all’ospedale di Lanusei, ad eseguire gli esami per l’identificazione. Quasi sicuramente verranno effettuati dei prelievi per l’analisi del Dna, quella che in medicina viene considerato il gold standard, un esame in grado di fugare ogni dubbio. Per restringere ulteriormente la possibilità di errore, oggi verrà prelevato un campione di Dna anche ai familiari della vittima per una comparazione con quello di Mosè Cao. Esami precisi ma complessi, che necessiteranno di qualche giorno.

Altri elementi che anticiperebbero il riconoscimento sono la presenza di lavori odontoiatrici da confrontare con una panoramica dentale della vittima. Lo stesso medico legale è stato incaricato dal magistrato di eseguire l’autopsia. L’esame necroscopico dovrà chiarire le cause e, se possibile, il momento della morte, circostanza ritenuta particolarmente importante ai fini di un'indagine che si preannuncia complessa. L'accertamento dovrà quindi stabilire quanti colpi abbiano raggiunto l'operaio di Lotzorai. Se c’è solo quello, evidente, al torace o se, come qualcuno ha ipotizzato dopo un primo, sommario esame del corpo in pessimo stato di conservazione, altri colpi abbiano raggiunto la testa.

Gli investigatori sperano anche in un colpo a sorpresa, come trovare elementi utili anche dal materiale rinvenuto nel pozzo dopo il recupero del cadavere, un lavoro svolto dal nucleo sommozzatori dei vigili del fuoco di Cagliari, e magari dallo svuotamento dall’acqua ancora nel pozzo. Un compito che spetta agli uomini della Polizia scientifica intervenuti lunedì nel teatro della macabra scoperta assieme agli agenti della Squadra mobile di Nuoro e a quelli del commissariato di Tortolì coordinati dal dirigente Giuseppe Saracino e ai carabinieri. (g.f.)

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