La Nuova Sardegna

Peru contro i suoi: è l’ennesimo scippo

Il Psd’Az Doria: nulla da perdere. Piu, Progressisti: Sassari sempre più periferica

28 novembre 2021
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SASSARI. Alla decisione di spostare la sede dell’Ares da Sassari a Cagliari arrivano critiche anche da esponenti della maggioranza. «Non ho mai parlato volentieri di questioni di campanile e non lo vorrei fare neanche ora, ma per l’ennesima volta mi trovo costretto a protestare contro la stessa maggioranza di cui faccio parte per scelte che vengono assunte senza coinvolgere e tenere presente le esigenze del Nord Sardegna, e senza aver sentito il parere dei rappresentanti dei cittadini eletti in questo territorio – tuona Antonello Peru, consigliere regionale di Udc-Cambiamo, mister preferenze alle ultime regionali –. La sede della nuova Ares si trasferisce a Cagliari lasciando vuoti gli uffici dell’Ats di Piazza Fiume e questo è senza dubbio un impoverimento per tutto il nord Sardegna. Perdiamo il centro decisionale, quello dove si assumono le scelte sulla sanità sarda, un punto di riferimento per cittadini e imprese, perdiamo il personale che ci lavorava. E siamo davanti anche a uno spreco di risorse se pensiamo alle ingenti spese che sono state sostenute per allestire la sede. Ci troviamo di fronte costantemente a situazioni come questa: decisioni che vengono prese senza dibattito interno, senza prendere in considerazioni opzioni o ipotesi diverse, senza che il territorio, o meglio tutti i territori, possano dire la propria».

Dalla minoranza gli fa eco Antonio Piu, consigliere dei Progressisti. «Sassari sempre più periferica. Ora anche il centro di gestione della sanità regionale verrà spostato a Cagliari – attacca –. Quella poca influenza che la cittadinanza poteva far valere sulla struttura residente in città, si perderà completamente, con buona pace delle legittime manifestazioni e dei presidi dei sindacati locali che, per farsi sentire, dovranno spostarsi da Piazza Fiume a Cagliari. Stiamo già perdendo servizi, non solo nel Sassarese ma anche in altre aree della Sardegna: la sanità è già ridotta all’osso, e adesso saremo ancora di più, se possibile, in balia delle politiche economico-amministrative di questa giunta inadatta e incapace di programmare. Mi aspetto già la solita litania “abbiamo ereditato…”: la solita scusa di chi non riesce a vedere al futuro e si trincera nel passato».

Fuori dal coro il senatore Carlo Doria, eletto nel sassarese sotto le insegne del Psd’Az. «La bellissima sede di piazza Fiume non era altro che una bellissima scatola vuota – sostiene –. Lo stesso ex manager Moirano viveva praticamente a Cagliari, dunque nessuna meraviglia se si è deciso di trasferire la sede. Non ci perdiamo granché, anche perché quello che conta è che a Sassari restino i funzionari che gestiranno le Asl del Nord Sardegna. Me lo ha assicurato Temussi. Non perdiamo alcun blasone. Meglio concentrarci sulle vere battaglie per il territorio: dalla riqualificazione dell’area di crisi di Porto Torres che investe tutto il Sassarese alla città metropolitana che si porta dietro finanziamenti che ci servono, per esempio, per i trasporti. Perché se continua così l’aeroporto di Alghero ce lo chiudono». (al.pi.)

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