La Nuova Sardegna

Semestene, l’appello della sindaca: «Non posso segnalare neanche gli incendi»

Semestene, l’appello della sindaca: «Non posso segnalare neanche gli incendi»

Antonella Buda: «Siamo il centro più anziano dell’isola ma è impossibile chiamare l’ambulanza o i vigili del fuoco»

06 dicembre 2021
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SEMESTENE. «Questo è il paese più anziano della Sardegna». Esordisce così Antonella Buda, sindaca di Semestene dall’11 giugno del 2017, impiegata al Comune di Alghero ma soprattutto testimone oculare del destino del paese dove è nata e dove vive: «Nei primi anni 60 Semestene aveva circa 500 abitanti, poi la gente ha iniziato ad andar via». Adesso la situazione sembra indirizzata verso una strada senza uscita: «A Semestene non ci sono ragazzi e nemmeno bambini, l’ultima coppia che aveva figli piccoli è andata via lo scorso anno. Ci è dispiaciuto, inutile negarlo, ma non possiamo certo biasimarli».

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Sono ormai cinquant’anni che la fuga da Semestene si ripete pressoché in fotocopia, anno dopo anno. Il primo motivo è il lavoro: «La nostra è sempre stata un’economia agropastorale – spiega la sindaca – non c’è mai stata diversificazione e questo a lungo andare ha causato un’emorragia di abitanti». E con loro, piano piano, sono spariti anche i servizi: «Prima ha chiuso il Banco di Sardegna, poi l’emporio, poi la farmacia. Ora abbiamo il medico di famiglia per un’ora alla settimana», aggiunge la sindaca. Eppure, le potenzialità non mancherebbero: «Siamo al centro del Meilogu, vicini alla 131». Ma il destino di Semestene sembra segnato: «Per questo è giusto che si parli dello spopolamento. Abbiamo contatti in Regione, abbiamo inviato diverse mail ma i riscontri tardano ad arrivare». E fa rabbia. Perché basterebbe poco per rimettere in pista tutto il paese, ad iniziare dalla rete internet. Con le case in vendita a prezzo di saldo, Semestene potrebbe diventare, ad esempio, un’ottima soluzione per lo smart working, se ci fosse una connessione veloce e stabile: «I lavori per la fibra ottica sono terminati nel 2017 ma la cabina non è mai stata collegata alla rete. Ora, quando ci va bene, si naviga a 5 mega. E manca anche una copertura telefonica completa. Quest’estate è stato complicato anche segnalare un incendio che si avvicinava pericolosamente al paese. Vodafone non prende, Tim solo in alcuni punti».

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La cronaca di una normale giornata d’inverno a Semestene dovrebbe pesare come una macigno sulle spalle della politica regionale, sempre prodiga di consigli e progetti contro lo spopolamento ma evanescente nel metterli in pratica. Per fortuna, l’impatto del Covid è stato relativo: «Abbiamo avuto pochissimi contagi ma purtroppo c’è stata una vittima». A dare una mano alla comunità ci hanno pensato le Usca,m i medici a domicilio dell’Ats: «Hanno vaccinato tutti gli anziani a casa ed è stato un bene per tutta la comunità– continua la sindaca –. Gli altri sono stati vaccinati nell’hub di Bonorva». Capitolo Covid a parte, a Semestene regnano i rimpianti: «Perché il nostro è un paese piccolo ma accogliente, tranquillo, immerso nella natura. La città offre tanto, non c’è dubbio, ma basterebbe poco per darci speranza. Ma se non abbiamo nemmeno la connessione come può un giovare stare anche solo al passo con i suoi coetanei, che si tratti di scuola o di lavoro. Non può, quindi va via - conclude Buda –. Anche a pochi chilometri di distanza». Quelli che bastano per ricevere il segnale telefonico o per connettersi alla rete internet. (c.z.)
 

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