La Nuova Sardegna

Decreto gas e rinnovabili, tra Solinas e Cingolani intesa quasi su tutto

Giuseppe Centore
La centrale termoelettrica di Fiumesanto
La centrale termoelettrica di Fiumesanto

La Regione insiste ancora sulle tariffe. Dopo l'ok ci sarà la firma di Draghi

11 dicembre 2021
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CAGLIARI. Il decreto sul futuro sistema energetico sardo è pronto. Mancano alcuni dettagli, che verranno definiti tra oggi e domani, ma lunedì 13 dicembre il testo predisposto dagli uffici del Mite, e proposto dal ministro per la transizione ecologica Roberto Cingolani, prenderà la via di Palazzo Chigi, per l'ultima, e non formale, verifica, prima della firma del presidente del Consiglio Draghi.

Ieri 10 dicembre nel corso di un videoconfronto tra il ministro e il governatore Solinas sono stati superati quasi tutti gli ostacoli che avevano portato la Regione a dubitare, quantomeno, della forza e della coerenza del decreto. In assenza di dichiarazioni ufficiali dei protagonisti bisogna affidarsi alla nota della Regione dove si parla di «clima positivo e di grande collaborazione che ha caratterizzato il lavoro fin qui svolto e l'incontro odierno. La cosa più importante per la Sardegna - ha dichiarato Solinas - è riuscire a dare certezza al mondo dell'industria e delle imprese per quanto riguarda l'approvvigionamento energetico e garantire ai sardi, nella transizione energetica, certezza delle tariffe, riallineandole a quelle che si pagano nel resto della terraferma». Analoghi concetti espressi dall'assessora all'Industria Pili, che per un anno ha seguito l'istruttoria del decreto, che ha ribadito l'attenzione della giunta all'aspetto tariffario. La scelta della Regione, quella di puntare tutto sulla tariffa più che sulla struttura (la dorsale) che si porta dietro la tariffa, è stata quasi imposta dalla legge del settembre dello scorso anno, dove è entrato il concetto della "pipeline virtuale", che adesso viene definito all'interno di un quadro regolatorio.

Il nuovo, e quasi definitivo testo del decreto, cancella quote e qualità di rinnovabili; prevede di fatto tre poli di ingresso del gas, a Porto Torres, Portovesme e Oristano; lascia aperta la porta all'inserimento del terminale di Cagliari nel sistema virtuale di collegamento, il cui ingresso nel sistema è demandato a Snam; cancella le quote di energia prodotta dal gas a nord e a sud, che adesso saranno globalmente prodotte «con prevalente (aggettivo questo che lascia spazio anche ad altre iniziative, ndr) funzione di adeguatezza regolazione e riserva pari a 550 megawatt ... articolate tra zona sud e zona nord».

Il resto viene confermato, con alcuni aspetti che alla Regione non convincono, a dir poco. Due su tutti. Il decreto non garantisce tariffe regolate per il gas trasportato su gomma dai bacini di ingresso ai bacini territoriali, e lascia a terra i cantieri non avviati entro l'anno. Per la Regione, e i concessionari che si sono candidati a realizzarli, l'investimento non sarebbe più recuperabile. L'altro punto è che le tariffe regolate per le reti di distribuzione già avviate rimarranno attive per cinque anni, e non 7 come la Regione chiedeva. In questi due giorni la Regione invierà le sue osservazioni finali al Mite, ma sarà molto difficile che queste possano essere accolte. Nei fatti il decreto le cui linee sono state discusse ieri da Solinas e Cingolani, non cambierà.

I punti focali del provvedimento rimangono la decarbonizzazione, con il futuro forte impulso alle rinnovabili, la massiccia presenza del gas, per usi civili e industriali, e la tenuta in sicurezza dell'intero sistema energetico (aspetto ignorato dalle polemiche politiche ma centrale tra gli addetti ai lavori).I prossimi passaggi di questo faticoso percorso avverranno lunedì o martedì con l'invio a Palazzo Chigi del testo concordato. La firma di Draghi non tarderà. Ci sarà anche un passaggio politico, con la giunta regionale che prenderà atto dell'intesa che la Regione ha concesso al governo. Poi partirà il conto alla rovescia per i cantieri. Questo decreto, nonostante la complessità del tema e la difficoltà a declinarlo in maniera univoca porta con sé un elemento molto, molto chiaro: almeno tre miliardi di euro di lavori, a vario titolo ricadenti nell'isola, nei prossimi anni.@gcentore©RIPRODUZIONE RISERVATA

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