La Nuova Sardegna

Unica società di gestione per i tre aeroporti sardi

di Giuseppe Centore
Unica società di gestione per i tre aeroporti sardi

Primo via libera all’unanimità dalla giunta della Camera di Commercio di Cagliari. Anche Confcommercio vota sì. I sindacati contrari: «Operazione pericolosa»

21 dicembre 2021
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CAGLIARI. Il primo passo verso un nuovo assetto azionario dei tre aeroporti sardi è stato compiuto ieri, con la delibera della Camera di Commercio di Cagliari, che all’unanimità ha dato mandato alla presidente di Sogaer, la società che gestisce lo scalo di Elmas, di quasi esclusiva proprietà dell’ente camerale, di trattare con gli azionisti degli aeroporti di Alghero e Olbia, per arrivare a un nuovo soggetto che dovrà gestire i tre scali sardi.

Dal presidente della Camera di Commercio di Cagliari, Maurizio De Pascale, solo la «soddisfazione di un pronunciamento unanime di tutti i colleghi, compreso il rappresentante Confcommercio Nando Faedda (presidente di Confcommercio Oristano) e i sindacati. Andiamo non verso accordi commerciali ma societari. La Camera di commercio non vende lo scalo, ma è pronta a darlo in dote per una nuova società dove le istituzioni sarde saranno in maggioranza».

Ambienti vicini al dossier raccontano di un percorso già definito a grandi linee, e che potrebbe portare entro l’estate alla nascita di una società che gestirà e sosterrà lo sviluppo dei tre scali sardi, con un ruolo fondamentale della stessa Camera di Cagliari della Regione e della Fondazione Sardegna, e con il proprietario degli scali del nord, il fondo di orbita pubblica F2I, conservare un ruolo più finanziario e meno gestionale.

Quando però si fondono società con assetti azionari diversi, bisogna trovare valori equivalenti per le future quote, e qui entrano in campo avvocati e manager delle banche d’affari. Sarà una di queste, magari con sede in via Filodrammatici a Milano, a gestire il delicato dossier, con il confronto dei bilanci degli ultimi anni degli scali, degli utili, dei valori della produzione dei cespiti e degli eventuali crediti. Completata l’analisi al microscopio dei tre aeroporti, e individuato il valore dei concambi azionari, toccherà agli avvocati stendere clausole, cavilli ed eventuali patti parasociali, prima della presentazione della fotografia della nuova società, in cui dovranno confluire le esistenti tre società aeroportuali. Un calendario ottimista di massima prevede la chiusura di questa operazione per giugno 2022. «L’unico elemento certo allo stato attuale da questa nuova società è che il fondo americano BlackRock, con i cui manager non ho mai parlato, vedrà automaticamente ridotta la sua partecipazione della metà, arrivando a non più del 10 per cento nella nuova società. Se non ho parlato con BlackRock – conclude De Pascale – abbiamo invece esposto i nostri progetti a Regione, Enac e Governo. I tre aeroporti nel prossimo triennio potranno beneficiare di un piano di investimenti non inferiore ai 40 milioni. Stiamo unendo forze sane, che anche in periodi di crisi hanno generato significativi profitti».

La posizione del presidente di Camera di commercio, e vero factotum del progetto, non viene però condivisa dai segretari territoriali di Cgil, Cisl e Uil, che prima della riunione camerale di ieri pomeriggio hanno inviato una nota nella quale si esprime una «forte preoccupazione per il futuro dell'aeroporto di Cagliari che sembrerebbe al centro di un'operazione finanziaria potenzialmente volta a sottrarne il controllo pubblico con rischi serissimi per le prospettive dello scalo e dei suoi lavoratori e per gli interessi della collettività dei sardi. Si tratterebbe di un’operazione pericolosa da rigettare in ogni modo».

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