La Nuova Sardegna

Coronavirus, in Sardegna ancora 260mila non vaccinati

di Roberto Petretto
Coronavirus, in Sardegna ancora 260mila non vaccinati

L'isola terza dopo Sicilia e Bolzano: tra i 40 e i 49 anni uno su 5 è no vax  

23 gennaio 2022
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SASSARI. Sinora si è spesso parlato di quanto in Sardegna siamo stati abili nel procedere spediti nella vaccinazione. Di come negli ultimi tempi le terze dosi abbiano viaggiato su ritmi altissimi, della ripresa che c’è stata per le prime dosi, di come i centri vaccinali abbiano lavorato a pieno regime. C’è però un’altra prospettiva per vedere le cose. Che poi è quella che sta determinando, in larga maggioranza, la situazione di sofferenza degli ospedali. In Sardegna c’è uno zoccolo duro, di irriducibili, di impauriti, di impossibilitati per tanti motivi, che ancora non si è sottoposto alla vaccinazione.

Lo zoccolo duro. Ed è uno zoccolo duro consistente se rapportato alla popolazione: la Sardegna è la terza area d’Italia per la percentuale di persone che ancora non hanno ricevuto neppure una dose di vaccino anti Covid. In testa c’è la Sicilia, col 18 per cento di popolazione “vaccinabile” (ovvero sopra i 5 anni) ferma a zero dosi. Segue la provincia autonoma di Bolzano col 17,6 e quindi, subito dopo, c’è la Sardegna con il 16,6. Tenendo conto del fatto che la popolazione “vaccinabile” in Sardegna è di poco superiore al milione e mezzo di persone, si può stimare che ancora non abbiano visto l’ago di una siringa utilizzata per le dosi anti Covid 260mila persone. Tra queste ci sono anche sardi che per svariate ragioni non possono essere vaccinati. Oltre a quelli fermamente convinti della inutilità o della dannosità dei vaccini e quelli che invece sono solo impauriti.

Le fasce. È ovviamente la fascia di età 5-11 anni quella in cui c’è la percentuale più alta di non vaccinati: oltre il 75 per cento. Sono quasi il 20 per cento nella fascia 40-49. Più rari gli over 80 senza neanche una dose: poco più del 10 per cento, ma in questo caso è più probabile che i dinieghi siano dovuti a problemi di salute.

Le iniziative. Ovviamente la macchina sanitaria (esclusa una parte minoritaria di medici e infermieri allineati su posizioni no vax) continua a lavorare per cercare di ridurre ancora questa fetta del 16,6 per cento di sardi che è rimasta fuori dalla campagna di immunizzazione. Le iniziative sono tante. Ieri mattina 1.070 dosi di vaccino Pfizer sono state somministrate all'Open day organizzato dall'Arnas G. Brotzu a Cagliari: 50 prime dosi, 32 seconde e 987 terze. Soddisfatta la direttrice generale Agnese Foddis: «Sono numeri importanti che confermano come il vaccino sia ormai uno strumento fondamentale per contrastare il dilagare della pandemia e l'utilizzo del booster ormai è indispensabile per accedere alle principali attività».

Per sabato 29 gennaio, nei locali del teatro comunale “Carta” di Elmas, è stato organizzato un open day per prime, seconde e terze dosi. La struttura opererà dalle ore 8 alle 13.30 per la popolazione adulta e dalle 14.30 alle 20 per i minori. Sarà necessario prenotarsi via email all'indirizzo vaccini2022@comune.elmas.ca.it o chiamando i numeri 0702192210 o 3483909908. E se a Quartu si organizza un open day a Samassi si regalano carciofi al personale sanitario impegnato nella campagna vaccinale. È l'idea lanciata su Facebook dal sindaco Enrico Pusceddu: «In pochi giorni sono arrivate 1.500 prenotazioni di terze dosi di vaccini da somministrare nel prossimo weekend a Samassi».

Pronto soccorso in sofferenza. La situazione del pronto soccorso dell’ospedale di Sassari, denunciata ieri da La Nuova Sardegna è stata oggetto di un intervento della consigliera regionale del M5S, Desiré Manca: «L’unico ospedale del Nord Sardegna, a due anni da inizio pandemia, è costretto a dire addio anche al reparto di Geriatria, convertito in queste ore in reparto covid per poter creare con urgenza altri 24 posti letto».

I guariti. La platea dei guariti da al massimo sei mesi in Sardegna è di 13mila 576 persone. L’analisi dettagliata di questo dato fa capire quanto i bambini reagiscano meglio all’attacco della malattia: nella fascia 5-11 anni in 3.283 hanno superato la malattia. Ci sono poi quelli tra 40-49 anni: 2.133. In coda gli over 80, ma essendo anche i più vaccinati, sono quelli attualmente meno colpiti dal contagio. Sono guariti in 160.

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