La Nuova Sardegna

Ucraina, l’ex parroco di Olbia: «Ho uno zaino pronto in caso di evacuazione»

di Alessandro Pirina
Ucraina, l’ex parroco di Olbia: «Ho uno zaino pronto in caso di evacuazione»

Vladimiro Boyko, ex sacerdote, è tornato a vivere a Leopoli: «La chiesa ha concesso i suoi locali sotterranei come rifugi»

25 febbraio 2022
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SASSARI. Leopoli è la città più importante dell’Ucraina occidentale, a pochi chilometri dalla Polonia. Sulla carta una delle zone più lontane dalla Russia, e dunque più al sicuro, ma ieri anche Leopoli si è svegliata sotto le bombe. «Stiamo vivendo un incubo», scrive via social Vladimiro Boyko, conosciutissimo in Gallura e Anglona per essere stato parroco a Olbia, Perfugas, Erula, Tisiennari e Telti. Don Vladimiro, che nel frattempo ha smesso la tonaca, è tornato a vivere nella sua città, appunto Leopoli, dopo vent’anni in Sardegna. Era arrivato a Olbia nel 1995 alla ricerca di un lavoro, aveva preso servizio in un hotel, ma la sua vocazione era un’altra. E infatti nel 2003 è stato ordinato sacerdote. In 11 anni ha girato varie parrocchie del nord dell’isola, poi nel 2014 la decisione di lasciare la chiesa e anche l’Italia. È tornato così a vivere nella sua Leopoli dove ha ricevuto dal vescovo il decreto che lo libera dagli impegni sacerdotali. Un ictus poi lo ha costretto a una lunga degenza. Anche in questi giorni di tensione lui ha continuato a fare fisioterapia. Appena due giorni fa dalle sue parole emergeva ancora una speranza che Putin non portasse avanti le sue mire espansionistiche. «Ero al Policlinico dove faccio fisioterapia e il personale faceva le prove di evacuazione generale in caso di bombardamenti aerei. E così in tutti i luoghi pubblici della città – raccontava –. Le notizie ufficiali sono abbastanza rassicuranti, perché le nostre forze armate si sono rafforzate rispetto al 2014. Ma speriamo che all’invasione vera e propria non si arrivi. Sarebbe una catastrofe umanitaria».

Ieri mattina, invece, l’Ucraina si è risvegliata sotto le bombe. E non solo Kiev e le altre città più vicine al confine russo. Anche a Leopoli si sono avvertite esplosioni. «La situazione è tremenda – sono state le prime parole di Vladimiro –. E soprattutto dopo i bombardamenti si è diffuso il panico. Ed è la cosa peggiore in questi momenti». In poche ore la situazione è precipitata, l’invasione dei russi è diventata la dura realtà, esplosioni in 7 città, decine di morti. «Sono stressato, preoccupatissimo – racconta ancora l’ex sacerdote –. Man mano che mi arrivavano notizie di bombardamenti, anche a Leopoli, ho fatto lo zaino dell’emergenza da tenere sempre sotto mano in caso di evacuazione. Le Chiese di Leopoli hanno messo a disposizione delle autorità i locali sotterranei come rifugi per un eventuale nascondiglio di sicurezza durante i bombardamenti. Mi auguro fortemente non si arrivi davvero a questo punto, ma abbiamo di fronte un pazzoide armato fino ai denti». Le immagini dell’Ucraina sono sulle tv e sui siti di tutto il mondo. E anche da Olbia, Perfugas, Telti partono i messaggi per Vladimiro. «Spero che questa brutta situazione finisca al più presto e che possiamo rivederci sani e salvi», gli scrive Franco. «Non mollate! Che Dio vi protegga», è il post di Giovanni. In questi anni Vladimiro ha sempre mantenuto i rapporti con i suoi ex parrocchiani. E nelle sue intenzioni c’è un ritorno a breve nell’isola. «Questa estate devo venire in Sardegna per fare un po’ di riabilitazione», aveva scritto due giorni fa. Ma ancora le bombe di Putin erano solo una minaccia.

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