La Nuova Sardegna

La guerra tira fuori incoerenza e ipocrisia

di Francesca Biancu*
La guerra tira fuori incoerenza e ipocrisia

Il caso Salvini, ora solidale con gli ucraini e sino a ieri fan di Putin. E il sostegno a corrente alternata di tanti verso i profughi 

17 marzo 2022
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In situazioni come quella che si sta vivendo in Ucraina, dove centinaia di innocenti, tra cui bambini, sono vittime del sopruso russo, gli unici elementi che dovrebbero emergere sono la serietà e la solidarietà nei confronti di chi soffre; invece, ciò che si vede porta con sé amarezza, ipocrisia e controversie.

Il leader della Lega, Matteo Salvini, dichiarandosi un pacifista e mettendo in evidenza la sua vicinanza ai popoli ucraini, ha deciso di partire in missione scegliendo come destinazione la Polonia, primo punto di arrivo dei cittadini ucraini che scappano dal conflitto.

Salvini si è recato in diverse località polacche e quando è arrivato a Przemyl non è stato accolto come si aspettava. Il sindaco della cittadina si è rifiutato di riceverlo, mostrandogli una maglietta con la raffigurazione del presidente russo Vladimir Putin, fautore di questa guerra, per ricordargli che in tempi non lontani Salvini aveva esaltato Putin come uno dei più grandi uomini politici di tutti i tempi. Spesso inoltre Salvini ha indossato la maglietta in questione. Va poi analizzata in merito a ciò un altro aspetto. Ovvero il fatto che un politico che ha sempre visto con diffidenza le ondate migratorie, spesso provenienti dall'Africa e dalla Siria, ora si dimostri pronto a salvare le vite ucraine, che come le altre scappano dal proprio Paese d'origine. Recentemente Matteo Salvini pubblicò un tweet con le seguenti parole: "Un giovedì orribile, immagini che non avremmo mai più voluto vedere, speriamo che tutto si fermi presto e che ragione prevalga." E poi ancora "la Lega condanna con fermezza ogni aggressione militare, auspicio è immediato stop alle violenze, sostegno a Draghi per una risposta comune degli alleati".

Sempre entrando un po' nel mondo dei social possiamo citare un altro tweet, precisamente del 2014: "In 2 Repubbliche di Est Ucraina vincono elezioni partiti filorussi. UE e USA contestano. Il voto è libero solo se piace a loro?" E sempre nel 2014 a Milano Salvini, con sua grande ammirazione, ha incontrato Putin. Inoltre, si era mostrato favorevole all'annessione della Crimea da parte della Russia.

Trovo tutto questo molto triste. E non solo in questi casi subentra l'incoerenza, ma anche il razzismo. Improvvisamente chi condannava i movimenti migratori, perché "rubano il lavoro agli italiani", perché "sono delinquenti", perché "non c'è spazio per ospitarli tutti", si dimostra propenso ad aiutare i profughi ucraini. Non sarà forse perché sono "bianchi" ed "europei"? O semplicemente perché questa guerra è più "vicina" a noi? Che gli ucraini soffrano e stiano scappando da una situazione pericolosissima è un dato di fatto, ed è più che giusto cercare di aiutarli in tutti i modi, ma allora è altrettanto giusto dimostrare questa stessa disponibilità nei confronti di qualsiasi popolo sia vittima di un conflitto che rende inospitale l'ambiente dove si è nati e vissuti sino a quel momento.

Alcune persone che ora sostengono l'Ucraina non si scomponevano nel vedere barconi affondati e donne sottomesse da regimi autoritari, o ancora a sostenere governi autocratici come quello dello stesso Putin.

Ovviamente Matteo Salvini è uno degli esempi ma non è l'unico e non sarà né il primo né l'ultimo. L'incoerenza è qualcosa che si può combattere, ma per fare questo è fondamentale, per prima cosa, porre fine alle discriminazioni.

*Francesca frequenta

il Liceo Azuni a Sassari

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