La Nuova Sardegna

Vigneti Cru a Bonnanaro Ledda punta sull’unicità

di Simone Giuliani
Vigneti Cru a Bonnanaro Ledda punta sull’unicità

Nel Meilogu una coltivazione sul massiccio calcareo di Monte Santu E un’altra, sperimentale, sulla sommità vulcanica di Monte Pelao

18 marzo 2022
3 MINUTI DI LETTURA





Era il lontano 2010 quando Andrea Ledda e la sua famiglia decisero di dare sfogo ad una passione conservata da anni impiantando vigneti destinati alla produzione di vino di alta qualità, che da allora non si è mai arrestata. Tutto nasce a Bonnanaro, nel cuore del Meilogu, culla di storia e di importanti vigneti. Un’area che ha ispirato Andrea Ledda, originario proprio del piccolo paese, e che l’ha spinto a voler investire su un prodotto fortemente legato al territorio. La famiglia Ledda, nei decenni precedenti, aveva sempre prodotto il vino in casa, grazie ad una passione tramandata di generazione in generazione. Il progetto della cantina parte proprio dal territorio, dalla sua assoluta vocazione vitivinicola e dall’indissolubile legame tra la gente di Bonnanaro, la coltivazione della vite, la produzione di vino. Queste le basi su cui fondare una visione innovativa: individuare areali e piante che potessero rappresentare l’unicità della vocazione vitivinicola del Meilogu. Sin da subito si è seguito il concetto di CRU, identificando aree in cui la morfologia del territorio unita alle particolarità climatiche e alle capacità umane potessero dar vita a vigneti unici e non ripetibili in altri territori. Il tutto con un’attenzione particolare alla sostenibilità sia per quanto riguarda la gestione e la cura delle coltivazioni, sia per i macchinari utilizzati per la lavorazione delle uve. Nel Meilogu, il processo è partito con la selezione dei migliori esempi di viti centenarie presenti nell’area, è proseguito poi con la creazione delle barbatelle e la realizzazione degli impianti di allevamento. L’imponente massiccio calcareo di Monte Santu, la zona tradizionalmente più vocata di Bonnanaro, ospita il primo vigneto Cru, nel quale si trovano coltivazioni di Moscato, Vermentino, Cannonau e Muristellu. Le stesse uve si trovano anche nel secondo Cru, quello che sorge sempre nell’area del Meilogu sulla sommità vulcanica di Monte Pelao, a 730 metri sul livello del mare. Si tratta di un vigneto sperimentale unico nel suo genere in Sardegna. Nel 2015 l’azienda compie un passo importante sbarcando in Gallura. La tenuta Matteu, il terzo Cru, è un gioiello incastonato sulla cima dell’omonimo monte, immerso tra granito e macchia mediterranea, un luogo dove il vento è elemento dominante. La tenuta si estende per circa 35 ettari e si affaccia sull’arcipelago de La Maddalena, una vera e propria terrazza vista mare che racchiude l’essenza del Vermentino proveniente dalla Gallura. Così la tradizione e l’innovazione rappresentate dalla Tenuta di Monte Santu e Pelao si intrecciano con il fascino senza tempo, i colori e i profumi della Gallura. Territori diversi tra loro ma capaci di sposarsi alla perfezione nel progetto della Vitivinicola Ledda che cerca di puntare sulla qualità e sull’unicità delle singole aree. La produzione generale si concentra su vini in purezza, come il Cannonau e Vermentino di Monte Santu, o quello del vulcano Pelao o quello di Matteu, ma anche su blend realizzati con assemblaggi di uve differenti, come l’Isola dei Nuraghi IGT. Ogni anno, dopo la vendemmia che avviene in periodi differenti a seconda delle aree, le uve di Monte Santu e Pelao vengono lavorate e conservate nello stabilimento di Bonnanaro, mentre quelle provenienti dalla Tenuta Matteu nello stabilimento di Berchidda. In quasi quindici anni di attività la Vitivinicola Ledda è riuscita ad ottenere dai suoi vini importanti soddisfazioni, come la Medaglia d’oro al concorso Tedesco Mundus Vini e i 3 bicchieri Gambero Rosso.



In Primo Piano
Meteo

L’isola si risveglia in pieno inverno: Bruncuspina a -3° e tetti imbiancati a Fonni

di Salvatore Santoni
Le nostre iniziative