La Nuova Sardegna

Porto Torres, i sindacati: «Sarebbe un controsenso cedere ai russi attività Eni»

di Gianni Bazzoni
Porto Torres, i sindacati: «Sarebbe un controsenso cedere ai russi attività Eni»

«La società Tafneft ha puntato gli occhi su un impianto Versalis. Alla luce di quanto accade in Ucraina occorre rivedere le strategie»

19 marzo 2022
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SASSARI. L’Eni e i suoi lavoratori sono solidali con la popolazione dell’Ucraina e lo hanno dimostrato in modo tangibile con la donazione di un’ora del loro stipendio, per questo sarebbe un enorme e incomprensibile controsenso - oltre che eticamente poco corretto - se su altri canali andassero avanti trattative per la cessione di licenze del gruppo Eni a società della Russia.

Il problema è stato sollevato dai rappresentanti sindacali di Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Ui della provincia di Sassari e il caso in questione riguarda lo stabilimento petrolchimico di Porto Torres, nello specifico un impianto di Versalis Spa. Cioè quello della Gomma nitrile butadiene (Nbr) e della Gomma stirene butadiene carbossilato (Xsbr) sul quale aveva puntato l’attenzione da mesi la società russa Tatneft (compagnia petrolifera e del gas che ha sede ad Almetyevsk, fondata nel 1950).

«Negli ultimi giorni del mese di novembre dello scorso anno – affermano Gianfranco Murtinu, Davide Tilocca e Giovanni Tavera in una nota che è stata inviata un paio di giorni fa ai responsabili di Versalis e per conoscenza anche alle segreterie nazionali di categoria – avevamo ricevuto la comunicazione da parte di Eni-Versalis della cessione delle licenze degli impianti della Gomma alla società russa Tatneft. Si tratta dell’unico impianto (quello Nbr) di petrolchimica rimasto nello stabilimento di Porto Torres, nonché unico in Italia e in Europa per il livello di qualità dell’elastomero prodotto». A fronte di quella comunicazione, gli esponenti sindacali avevano manifestato le loro perplessità per la futura concorrenza che un colosso della chimica russa avrebbe potuto esercitare. «E oggi, alla luce della situazione geopolitica che si è venuta a creare – sottolineano Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil – ci chiediamo se ha ancora senso proseguire nella cessione di un asset strategico (e soprattutto prodotto in Italia) a un concorrente».

I rappresentanti sindacali fanno riferimento, senza mezzi termini, «alle atroci immagini che arrivano dall’Ucraina per una guerra dagli effetti devastanti. Tutta l’Europa ha preso le distanze dalla Russia: pertanto chiediamo a Eni-Versalis, qualora non lo abbia già fatto, di assumere una posizione chiara e decisa e sospendere tutte le attività legate alla cessione della licenza al gruppo russo Tatneft».

I sindacati hanno chiesto un incontro urgente ai responsabili di Versalis per discutere della vicenda: «Riteniamo che sarebbe il caso – sottolineano – alla luce di quanto già percepito con la pandemia, e ancora di più oggi con la crisi geopolitica a livello mondiale, che l’Eni riveda i piani di cessione di asset così strategici per programmare invece investimenti in tecnologia e innovazione. E per garantire la nazionalizzazione di produzioni chimiche importanti come quelle degli Elastomeri, senza essere troppo legati a politiche mondiali che difficilmente - come si è già visto - saranno governabili».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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