La Nuova Sardegna

Coronavirus, stato di emergenza addio: passo verso la normalità

di Roberto Petretto
Coronavirus, stato di emergenza addio: passo verso la normalità

Ecco cosa cambia a partire da venerdì 1 aprile: green pass, mascherine, quarantene

31 marzo 2022
4 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. “Fine dell’emergenza”: quante volte, in questi due anni, abbiamo atteso che quelle paroline diventassero realtà? Domani il sogno si realizza, anche se forse è un sogno un po’ diverso da come lo avevamo immaginato. Il Covid non è stato scacciato, non è sparito, ma stiamo imparando a conviverci. Grazie ai vaccini e varianti meno aggressive, il contagio è sempre diffuso, ma le strutture sanitarie non sono in in sofferenza come in altre fasi della pandemia. Ecco quindi che la fine dello stato di emergenza, previsto per domani appunto, apre le porte a quella “nuova normalità” tanto agognata. Da venerdì si cambia.

Green pass. Il super green pass resta in vigore solo per alcune attività al chiuso: cinema, teatri, spettacoli, feste e ricevimenti, piscine, palestre. Per gli eventi sportivi c’è una distinzione da fare: per accedere a quelli al chiuso (esempio: in un palazzetto) serve il super green pass; per un evento all’aperto (ad esempio: allo stadio), basta il green pass base.

Comunque bisogna indossare la mascherina Ffp2. Principio analogo per gli spettacoli (cinema, teatro, concerti): all’aperto green pass base, al chiuso il super, ovunque la mascherina Ffp2. E per le feste? Pass rinforzato obbligatorio per partecipare a battesimi, comunioni, cresime e matrimoni che prevedano festeggiamenti al chiuso.

Per andare al ristorante o al bar (sempre al chiuso, s’intende), sarà sufficiente il green pass base. Nel ristorante di un albergo gli ospiti potranno entrare senza green pass, chi arriva dall’esterno invece dovrà esibirlo (sempre quello base).

Sui mezzi pubblici locali, ma anche quelli non a lunga percorrenza (in Sardegna praticamente tutti) niente obbligo di green pass. Sui trasporti a lunga percorrenza (treni, aerei e navi) basterà il green pass base.

Pass base obbligatorio anche se si accede nelle scuole, ma sono esentati gli studenti (tranne quelli universitari che invece lo devono esibire quando entrano in facoltà). Infine dal primo aprile cade l’obbligo di green pass per l’ingresso nei negozi e negli uffici pubblici.

Mascherine. Sparisce l’obbligo all’aperto. Al chiuso saranno ancora obbligatorie sino al 30 aprile. A scuola l’obbligo è esteso sino alla fine dell’anno scolastico. Obbligo in vigore anche sui mezzi pubblici (ffp2). In negozi e uffici pubblici basta quella chirurgica. Questi obblighi, se la situazione sanitaria non muterà in peggio, dovrebbero poi decadere dal primo maggio.

Quarantene. Dal primo aprile chi ha avuto un contatto con un positivo, anche se non è vaccinato non dovrà più rispettare la quarantena in isolamento. Autosorveglianza per 10 giorni con mascherina Ffp2. Sta a casa solo chi viene contagiato.

Al lavoro. Dal primo aprile tutti al lavoro con il green pass base: agli over 50 non verrà più chiesto quello super. Se non si ha neppure il pass base non si può accedere al lavoro, ma non si viene più considerati assenti ingiustificati quindi niente sospensione dello stipendio, ma semplice sanzione pecuniaria per un importo compreso tra 600 e 1.500.

Obbligo vaccinale. Per gli over 50, per insegnanti e forze dell’ordine l’obbligo vaccinale resta in vigore sino al 15 giugno. Per il personale sanitario (medici e infermieri) e i lavoratori di strutture ospedaliere e Rsa sino al 31 dicembre di quest’anno.

Scuola. Per il personale scolastico resta l’obbligo di vaccinazione. Almeno sino al 15 giugno. Dal 1° aprile però chi non si è vaccinato potrà comunque lavorare, ma senza entrare in contatto con gli studenti. Solo gli alunni positivi andranno in isolamento fino a guarigione. Per loro sarà attivata la Dad mentre gli altri potranno continuare a frequentare in presenza.

Via i vincoli dal 1° maggio. Se l'andamento dell’epidemia non dovesse peggiorare e se la tenuta del sistema sanitario sarà soddisfacente, dal primo maggio cadranno quasi tutti gli obblighi: niente più green pass, né base né super. Con un’eccezione: quello rafforzato sarà comunque obbligatorio per le visite nelle Rsa e nei reparti di degenza degli ospedali. Niente più mascherina.

Generali e Comitati. Con la fine dello stato di emergenza vengono meno anche le ragioni che hanno portato a istituire il Comitato tecnico scientifico e la gestione commissariale affidata col governo Draghi al generale Figliuolo.

PROMEMORIA

BAR E RISTORANTI NIENTE SUPER GREEN PASS PER SEDERSI AI TAVOLI ESTERNI DI BAR E RISTORANTI. RESTA L’OBBLIGO DEL PASS BASE PER L’INTERNO

NEGOZI E UFFICI PUBBLICI PER L’INGRESSO NEGLI UFFICI PUBBLICI E NEI NEGOZI NON SARÀ PIÙ NECESSARIO ESIBIRE IL PASS. SARÀ COMUNQUE OBBLIGATORIO INDOSSARE LE MASCHERINE (BASTANO LE CHIRURGICHE)

SPORT E SPETTACOLI AL CHIUSO (PALAZZETTI, CINEMA, TEATRI) RESTA L’OBBLIGO DI SUPER GREEN PASS E MASCHERINA FFP2. ALL’APERTO (CONCERTI, STADI) BASTA IL GREEN PASS BASE (E MASCHERINA)

ALBERGHI DECADE L’OBBLIGO DI GREEN PASS PER ENTRARE IN ALBERGO E NELLE STRUTTURE RICETTIVE

MEZZI PUBBLICI NIENTE PIÙ PASS PER L’ACCESSO I MEZZI PUBBLICI LOCALI. RESTA L’OBBLIGO DI QUELLO BASE SU TRENI A LUNGA PERCORRENZA, NAVI E AEREI. OVUNQUE RIMANE OBBLIGATORIA LA MASCHERINA, RIGOROSAMENTE FFP2

QUARANTENA SOLO CHI È RISULTATO POSITIVO DOVRÀ OSSERVARE LA QUARANTENA. ANCHE I CONTATTI STRETTI SARANNO ESENTATI, (ANCHE SE NON VACCINATI). PER CHI HA AVUTO CONTATTI CON UN POSITIVO RESTERÀ SOLO L’OBBLIGO DELL’USO DI FFP2 PER 10 GIORNI

LAVORO ANCHE CHI NON È VACCINATO PUÒ ANDARE AL LAVORO. DOVRÀ AVERE IL GREEN PASS BASE (QUINDI QUELLO OTTENIBILE CON UN TAMPONE NEGATIVO)

FIGLIUOLO CON LA FINE DELLO STATO DI EMERGENZA IL GENERALE FIGLIUOLO NON SARÀ PIÙ COMMISSARIO E TORNERÀ ALLE SUE MANSIONI ABITUALI. ANCHE IL COMITATO TECNICO SCIENTIFICO VERRÀ SCIOLTO.

©RIPRODUZIONE RISERVATA
 

In Primo Piano

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

L’intervista

L’antifascismo delle donne, la docente di Storia Valeria Deplano: «In 70mila contro l’oppressione»

di Massimo Sechi
Le nostre iniziative