La Nuova Sardegna

Prezzo del vetro alle stelle, mazzata per olio e vino

Prezzo del vetro alle stelle, mazzata per olio e vino

Confindustria lancia l’allarme: «Si rischia lo stop all’imbottigliamento». Mancini: «In questo momento manca il materiale. Difficile programmare»

07 maggio 2022
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SASSARI. I costi di tutte le materie prime sono aumentati. Anche quello del vetro e questo sta creando difficoltà anche nel settore agroalimentare. l’allarme è stato lanciato da Confindustria cemtro nord Sardegna: «L’incremento è stato quantificato intorno al 40 per cento e solo nel 2022 il prezzo industriale è stato ritoccato due volte. Si tratta di un ulteriore e pesante rincaro che grava sui bilanci delle imprese sarde». Una situazione che «potrebbe presto portare a una forte riduzione o addirittura a uno stop dell’imbottigliamento di vino e olio, con conseguenze nefaste in vista della stagione estiva».

«L’incremento generalizzato dei prezzi sta creando notevoli problemi alle nostre aziende - dice Giuseppe Ruggiu, presidente di Confindustria Cns -. Ci siamo fatti parte attiva presso Governo nazionale e Regione perché venissero adottate tutte quelle misure che, in qualche modo, sono in grado di compensare questi aumenti. Il grido d’allarme che arriva dalle aziende di uno dei settori fondamentali della nostra economia, l’agroindustria, ci chiede un’attenzione particolare con l’obiettivo di trovare la strada e gli strumenti per tornare al più presto verso una condizione di normalità».

Antonio Mancini (Cantina delle Vigne di Piero Mancini), presidente della sezione Agroindustria dell’Associazione degli industriali del nord Sardegna, è diretto: «In questo momento manca proprio il prodotto, ovvero le bottiglie di vetro, fondamentali per le aziende vinicole e dell’olio. Le vetrerie nazionali, legate a multinazionali europee e americane, in questo momento non producono a pieno regime perché non c’è certezza che il mercato poi copra quanto realizzato. Noi, come azienda, e come tanti altri, non siamo ancora fermi ma abbiamo difficoltà a fare programmazione». Il problema, si insiste, non nasce con la guerra. «Le bottiglie di vetro vengono da forni non situati in Sardegna, che peraltro utilizzano solo metano, con le tariffe del gas aumentate già prima della scorsa estate, con ripercussioni sul prezzo del vetro lavorato. In più, noi sardi subiamo i costi del trasporto». Una soluzione potrebbe arrivare dall’Unione Europea. Attualmente si sta tornando al livello pre covid dei consumi. Ma permane una grande speculazione di mercato, iniziata ben prima dell’aggressione russa all’Ucraina. «La politica – continua Mancini – potrebbe certamente intervenire. Ma dovrebbe farlo sulla speculazione, che investe più prodotti e da diversi mesi. E bisognerebbe muoversi tutti insieme, a livello europeo, proprio per contrastare tutto questo, con un controcartello di governi».

Antonello Fois (Accademia olearia di Alghero), vicepresidente della sezione Agroindustria: «Ci sono aziende che per il momento hanno preferito preservare il prezzo al consumatore finale, ma è una scelta che non può essere di lungo periodo».

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