La Nuova Sardegna

Sarcasmo sul web: «Vendo allevamento di locuste»

di Maria Antonietta Cossu
Sarcasmo sul web: «Vendo allevamento di locuste»

Annuncio sul portale Subito.it. Il sindaco di Sedilo: «Ma le istituzioni non stanno a guardare»

01 giugno 2022
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NUORO. Di fronte all’inarrestabile avanzata delle cavallette attraverso i campi della Media Valle del Tirso c’è chi inscena la finta resa del mondo agropastorale per denunciare, con pungente ironia, le responsabilità di un disastro annunciato. Il tardato avvio del piano messo a punto dalla Regione per debellare la piaga rischia di inficiare il risultato finale e per qualcuno l’unica soluzione è di svendere una porzione del Centro Sardegna per evitare che le aziende chiudano in perdita. È l’amara constatazione che trapela dalle righe dell’annuncio che un inserzionista ha pubblicato pochi giorni fa sul portale on line Subito.it. L’uomo, che si identifica come Paolo di Nuoro, ha messo provocatoriamente in vendita l’intero Marghine, una delle aree più colpite dall’infestazione unitamente al territorio ai confini tra Sedilo e Sorradile, gli avamposti dell’ Oristanese lungo la rotta migratoria degli sciami. «Cedesi allevamento di locuste di 30.000 ettari. Tutte allevate in regime biologico al pascolo brado nei campi fioriti del Marghine. Ottime riproduttrici grazie a un progetto dell’assessorato all’Agricoltura della Regione Sardegna. Prezzo ribassato – si legge ancora nell’annuncio – per la presenza di mandrie di bovini e greggi di ovini che infestano i campi divorando l’alimento principale delle locuste».

Nelle aree interessate dall’invasione sono stati eseguiti finora 411 interventi di disinfestazione. La situazione è molto critica anche nel versante dell’agro di Sedilo che confina con Ottana, Noragugume e Olzai, caratterizzato da un’elevata concentrazione di foraggere. Nelle campagne di Su Campu e Lochele sono stati eseguiti circa 45 trattamenti, ciononostante migliaia gli insetti stanno migrando da una zona all’altra del comprensorio.

«La mobilità delle locuste è molto elevata dopo l’ultima muta e ora stanno cominciando a spostarsi alla ricerca di aree verdi, di erbai soprattutto, dove la loro presenza causa più danni – riferisce il sindaco di Sedilo, Salvatore Pes, che rileva –. Eravamo consapevoli della gravità del fenomeno ma se non si fosse intervenuti in questo modo, quest’anno gli insetti avrebbero invaso persino le abitazioni. C’è ancora molto da fare ma è vero che molto è stato fatto».
 

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