La Nuova Sardegna

L'ultima crudele sfida su Tik Tok: un premio a chi conquista la ragazza sovrappeso

di Silvia Sanna
L'ultima crudele sfida su Tik Tok: un premio a chi conquista la ragazza sovrappeso

Donne come trofei, un concentrato di bullismo e body shaming

22 giugno 2022
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SASSARI. La gara inizia ufficialmente oggi ma moltissimi bulli hanno iniziato la preparazione da settimane con puntuale resoconto sui social: vince chi posta la foto o il video in cui bacia o abbraccia la ragazza più abbondante di tutte, abbordata in discoteca e ignara che dietro quei complimenti ci sia un gioco crudele. Si chiama Boiler summer cup, dove il boiler – cioé lo scaldabagno – è la ragazza in sovrappeso e la coppa dell’estate la vince l’idiota che riesce a conquistarla. Un concentrato di bullismo, misoginia e discriminazione, il trionfo del body shaming che attecchisce su TikTok, il social prediletto dagli adolescenti che offre spesso terreno fertile a sfide terribili e pericolose. Al punto che in alcune regioni della Penisola poco prima che chiudessero le scuole la Polizia postale ha diffuso una circolare in cui invitava insegnanti e studenti a prestare massima attenzione e molti docenti hanno organizzato lezioni nelle quali hanno spiegato perché una sfida del genere può essere deleteria per l’equilibrio mentale delle vittime.

Mamme allarmate. E in Sardegna mamme e papà preoccupati hanno già contattato l’Osservatorio regionale contro il cyberbullismo per chiedere aiuto e consigli: come evitare che la propria figlia finisca nella rete? E come comportarsi nel caso dovesse accadere? «Purtroppo questo tipo di challenge è sempre più frequente – dice Luca Pisano, psicologo, psicoterapeuta e direttore dell’Osservatorio – e anche se ancora non abbiamo ricevuto segnalazioni di ragazze sarde cadute in trappola, il rischio è altissimo. L’unica possibilità per evitarlo è eliminare la challenge: TikTok può farlo (per ora ha eliminato alcuni video ndr) ma è molto improbabile perché i social network inseguono il profitto, i like generati da questo tipo di post. Siamo nel bel mezzo di un sistema malato che vede protagonisti i più giovani, chi nel ruolo di vittima e chi in quello di carnefice: le campagne di prevenzione non stanno funzionando, per cercare di fermare un fenomeno gravissimo è necessario lavorare intorno al concetto di salute digitale, intervendo precocemente sui comportamenti sbagliati quando si è ancora bambini». Della challenge si parlerà giovedì 23 a Cagliari: in occasione del congresso della Sicob, società italiana di chirurgia dell’obesità e delle malattie metaboliche, gli esperti spiegheranno quanto una “sfida” come questa può essere devastante per chi è in lotta con la bilancia e non si accetta per il suo peso.

La sfida crudele. “Ho toccato una boiler di 130 chili”, “Quella è da 100/110”, “Io non riesco ad andare oltre i 70”, “Altro che estate da fidanzato, devo vincere la boiler summer cup!”: sono solo alcuni dei commenti che si leggono su TikTok dove i primi video di ragazze riprese a loro insaputa sono già stati pubblicati. Con l’amarissima sorpresa per le protagoniste: si sono rese conto che quel ragazzo così gentile non si era invaghito, il suo interesse non era reale ma stava fingendo con l’obiettivo di acquisire punteggio in classifica. Una botta micidiale per l’autostima, soprattutto per le ragazze più fragili. Qualcuna si è autoreclusa in casa: ha il terrore di rimanere nuovamente delusa.

Il culto del peso. Da settimane si parla di lei sui giornali, sui social, in televisione: Vanessa Incontrada, attrice e presentatrice con un passato da modella, è finita nel mirino degli haters per via del peso acquistato in gravidanza. Lei, donna di successo, ha le spalle abbastanza larghe per guardare avanti. Ma per le ragazzine, con la personalità in via di formazione, è più complicato. «Nei social viene promossa la magrezza, si diffonde la convinzione che più si è sottili più si è belli. In realtà mangiare troppo poco è pericoloso come mangiare troppo ma questo non emerge. E le ragazze che non rispecchiano certi canoni estetici si sentono inadeguate: possono arrivare a pensare che sia meglio chiudersi in casa per non essere prese di mira, arrivando a sviluppare sintomatologie depressive. La challenge si inserisce in questo contesto, in un rapporto malato con il mondo digitale – dice Pisano –. Per limitare i danni, dobbiamo andare alla radice: l’intesa che stiamo andando a siglare con i pediatri prevede che segnalino i comportamenti scorretti – come utilizzo precoce di tablet e smartphone – da parte dei bambini. Solo così possiamo sperare di formare adolescenti maturi e consapevoli».



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