La Nuova Sardegna

L'occasione storica

Einstein Telescope, ora tocca alla Regione dare gambe e soldi al progetto

Luca Deidda
Einstein Telescope, ora tocca alla Regione dare gambe e soldi al progetto

Ha una rilevanza straordinaria per il progresso della Sardegna

29 settembre 2022
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Einstein Telescope, ultima chiamata. Le chiacchere stanno a zero. È tempo di impegni di spesa deliberati dal consiglio regionale. RAS, hai dimostrato di credere nel progetto. Ora siamo al dunque: ce li metti davvero i soldi? Se confermi, devi deliberare, coraggio! I sardi del territorio lo vogliono, i sardi di tutta l’isola lo vogliono.

Perché, grazie al lavoro svolto sul campo dalla comunità scientifica internazionale che ha promosso ed elaborato il progetto approvato dall’Europa, hanno capito il valore strategico di questa infrastruttura. Che ci metterebbe al centro del mondo in un campo del sapere in cui il progresso della scienza passa per l’introduzione e la sperimentazione di nuove tecnologie. Un progetto che ha una rilevanza straordinaria per il progresso della Sardegna. Ci sono gli effetti diretti sull’occupazione e sul fatturato delle imprese. Ma ben più importanti saranno gli effetti positivi dovuti al tipo di attività che si svolgeranno a Sos Enattos durante la costruzione e quando il telescopio entrerà in funzione. Effetti derivanti dal trasferimento tecnologico necessario sia alla costruzione che al funzionamento di ET. Sviluppo e impiego di tecnologie e competenze all’avanguardia che incideranno sulla diffusione di competenze e nuove tecnologie nella nostra isola. Per questo ET è il progetto dei sardi. Di noi sardi e dei nostri amici scienziati che hanno scelto noi e la nostra terra per una scommessa incredibile e alla quale con lucida follia abbiamo creduto. Ci siamo messi a lavorare fianco a fianco con ricercatori di tutto il mondo coordinati dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Abbiamo ascoltato e discusso, per capire. Come formiche, ognuno ha trasportato un legnetto o un messaggio. I minatori hanno guidato i ricercatori nelle viscere della terra di Lula, hanno scavato e ripristinato gallerie e pozzi. Altri hanno fatto un po' di ragionamenti sugli effetti economici e sociali dell’infrastruttura. Scienziati sardi, per DNA o di adozione perché impiegati nelle nostre università, e non sardi, hanno condotto i sofisticati ragionamenti scientifici per capire dove va costruito il telescopio e come va costruito. Abbiamo fatto nostra l’idea. Vogliamo ET. Per far si che ciò succeda davvero occorre un impegno di spesa da parte dei governi nazionale e regionale. Palazzo Chigi ha comunicato ufficialmente che il Governo italiano crede e supporta il progetto. Ma chi deve dimostrare di crederci, dando seguito alle dichiarazioni già espresse con i fatti, è il governo regionale. È giunto il momento che la RAS deliberi il finanziamento. Sulla base degli elementi progettuali forniti dagli scienziati fautori del progetto, costruire ET costa più o meno 1,8 miliardi di euro, e la costruzione dura 10 anni. È sensato ipotizzare che il Paese ospitante debba finanziare la metà della spesa, 900 milioni e che la comunità internazionale finanzi il resto. Le stime ci dicono che l’impatto di questa spesa su valore aggiunto e occupazione sarde sarà superiore al 50%. Ciò dato, un impegno di spesa RAS dell’ordine del 40%, per esempio, sarebbe congruo e darebbe la necessaria credibilità alla nostra candidatura sia nei confronti del governo italiano che a livello internazionale. Stiamo parlando di 360 milioni di euro, cifra non distante da quella che RAS ha ufficialmente indicato lo scorso luglio. Vorrebbe dire impegnare 35 milioni l’anno per 10 anni. Non è una cifra astronomica per dimensione del bilancio regionale. E certamente si può finanziare attingendo direttamente o indirettamente anche agli enormi stanziamenti di denaro che riceveremo nel programma quadro europeo 21-27 dato che siamo obiettivo I. La domanda è semplice: RAS deliberi l’impegno di spesa? I sardi si aspettano un si! Coraggio, non dovrebbe essere difficile costruire una maggioranza in consiglio regionale per votare una proposta di delibera che contenga un piano di finanziamento adeguato.

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