La Nuova Sardegna

Energia

Così il prezzo si impenna, senza il gas la Sardegna è doppiamente penalizzata

di Roberto Petretto
Così il prezzo si impenna, senza il gas la Sardegna è doppiamente penalizzata

Sul mercato europeo metano ed energia elettrica sono accoppiati

02 ottobre 2022
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Sassari Perché le bollette energetiche di famiglie e aziende stanno subendo questa impressionante ascesa dei prezzi? La ragione principale, in questa fase, è quella del legame stretto tra prezzo dell’elettricità e prezzo del gas. In sostanza il costo dell’elettricità è collegato a quello del gas anche quando non viene prodotta bruciando gas. Un esempio concreto che riguarda la Sardegna: nell’isola solo una parte residuale dell’energia elettrica viene prodotta utilizzando gas. Secondo l’ultimo report di Terna (proprietario della rete di trasmissione nazionale italiana dell'elettricità in alta e altissima tensione) degli oltre 13mila gigawatt ora prodotti in Sardegna, la maggior parte arriva da termoelettrico. Ovvero dalla combustione di carburante fossile. Che però, nel caso della Sardegna, non è gas, ma è carbone, bruciato nelle due centrali di Portovesme e Fiume Santo. 1.677 Gwh arrivano dall’eolico, 1.154 dal fotovoltaico e appena 429 dall’idroelettrico. La quasi totalità dell’energia prodotta in Sardegna, quindi, non dipende dal gas. Però, come avviene nel resto d’Europa, il prezzo dell’energia elettrica rimane legato a quello del gas: più sale il prezzo del gas, più sale quello dell’energia. È l’effetto-beffa che sta penalizzando doppiamente l’isola: per anni siamo stati vessati da un prezzo dell’energia più alto rispetto al resto d’Italia perché non avevamo il gas e ora paghiamo le conseguenze dell’aumento del prezzo del gas pur continuando a non averlo.

Ma l’accoppiata gas-energia elettrica si sta rivelando una trappola non solo per la bistrattata Sardegna. Il meccanismo era stato messo a punto negli anni novanta del secolo scorso dall’Ue in concomitanza con il processo di liberalizzazione dei mercati dell'energia europei. Per parecchio tempo ha funzionato bene, sia garantendo energia a prezzi accessibili, sia rendendo più costoso il carbone e favorendone così la dismissione (cosa che non è avvenuta in Sardegna).

Ma con la situazione attuale l’accoppiamento gas-elettricità è troppo penalizzante per chi acquista. Non certo per chi produce energia da fonti alternative al gas: in questo caso l’introito sale, ma il costo di produzione rimane più basso di quello del gas.

Ecco perché da tempo si parla di “decoupling” ovvero di disaccoppiamento: separare il prezzo dell’energia da quello del gas e soprattutto quello dell’energia non prodotta col gas. Almeno come misura temporanea. Il prezzo del gas per il mercato europeo si forma a Amsterdam, in Olanda, dove c’è una sorta di crocevia dei principali gasdotti. Prezzo che è salito nell’ultimo anno anche per effetto della guerra in Ucraina.

L’anno scorso il costo del megawattora in Europa era all’incirca di 50 euro. Ora è intorno ai 700.

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