La Nuova Sardegna

Aeronautica

I migliori top gun si addestrano alla scuola di Decimomannu

di Mauro Lissia
Il simulatore di volo dotato della tecnologia più sofisticata (foto Mario Rosas)
Il simulatore di volo dotato della tecnologia più sofisticata (foto Mario Rosas)

L’International Flight Training School dispone dei 5 simulatori di volo più avanzati. Potrà ospitare 80 piloti militari da tutto il mondo che voleranno con gli aerei M-346

14 novembre 2022
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Decimomannu Era un progetto ambizioso elaborato nel 2018, adesso è realtà: malgrado la pandemia e le difficoltà conseguenti, l’Ifts – International flight training school – è un centro avanzato di addestramento al volo per i piloti militari rivolto alle aeronautiche di tutto il mondo, è operativo e funziona. Gran parte dei nuovi edifici è ancora in fase di costruzione, ma a luglio sono arrivati i primi allievi da Germania, Qatar, Giappone e Singapore. Nei prossimi mesi sono attesi altri aspiranti top gun dalla Giamaica, dalla Svezia e da Israele, che potranno impegnarsi nei voli virtuali con i cinque simulatori tecnologicamente i più sofisticati del pianeta e successivamente sui 22 velivoli M-346 che rappresentano, a sentire i vertici militari, quanto di meglio è stata finora in grado di offrire l’industria aeronautica.

Ieri mattina si sono ritrovate all’aeroporto militare di Decimomannu, lo stesso che ospitò le fortezze volanti negli anni quaranta, le autorità militari coinvolte nel progetto con il vicepresidente della Regione Giuseppe Fasolino - che ha dato spettacolo su un simulatore, emulando Tom Cruise - e i sindaci dei quattro comuni sui quali ricadono i 130 mila metri quadrati della struttura. C’erano anche il sardo Luciano Carta e Alessandro Profumo, presidente e manager di Leonardo, l’azienda di Stato che insieme alla canadese Cae ha finanziato con 200 milioni la realizzazione di Ifts.

Nel corso di una mattinata vissuta a ritmi serrati è stato fatto il punto sui lavori in corso e sulle prospettive, con un’enfasi marcata sulla scelta fatta a suo tempo di portare l’eccellenza aeronautica in Sardegna. Certo l’isola non aveva bisogno di ulteriori presenze militari. «Ma qui è diverso - ha precisato Fasolino, rispondendo a una domanda della Nuova - perché si tratta di ricerca ad alto livello nel campo della tecnologia». Comunque sia, un nuovo campus da 35 mila metri quadrati e la presenza costante di 250 addetti civili e di 400 persone all’anno dovrebbe garantire - così hanno detto il capo ufficio programma Ifts Luigi Casali, il capo di stato maggiore dell’aeronautica Luca Goretti e il comandante Davide Marzinotto - ghiotte opportunità occupazionali nel futuro, sviluppo culturale e nel campo della tecnologia, con ricadute economiche sui comuni di riferimento. Per chi si chiede come mai gli aspiranti piloti di caccia da guerra di mezzo mondo si apprestino a scegliere Decimomannu come luogo di addestramento la risposta degli esperti è categorica: la tecnologia messa in campo da Leonardo, col partner Cae, è la più avanzata al mondo. I vertici dell’Aeronautica sono certi che nessun altro paese sia in grado di offrire simulatori di pari livello nella fase 4 (l’ultima) dell’addestramento ai caccia di quarta e quinta generazione, i velivoli T-346 e l’esperienza maturata in 75 anni di attività nel campo.

L’ultima nota, non la meno importante, riguarda l’impatto che la rinnovata attività dell’aeroporto di Decimomannu avrà sulla vita di chi abita nei paesi coinvolti: i boati dei vecchi F104 - promettono i generali - saranno solo un ricordo. La tecnologia aeronautica ha ridotto di molto l’impatto ambientale dei velivoli, ma soprattutto la gran parte del training - come ha spiegato Goretti - avverrà nel silenzio ovattato dei simulatori di volo, tra immagini virtuali e realtà aumentata. Gli allievi non saranno più di 80 all’anno e c’è chi spera che non vivano rinchiusi nell’area aeroportuale ma partecipino alla vita dei paesi circostanti e della vicina Cagliari. Insomma, niente a che vedere coi bombardamenti di Teulada, Quirra e Capo Frasca: a Decimomannu si lavorerà per migliorare gli strumenti della guerra, ma con dolcezza.
 

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