La Nuova Sardegna

Rimpasto

Meno di 48 ore alla nuova giunta, ma Solinas non trova la quadra

di Umberto Aime
Christian Solinas
Christian Solinas

Il governatore faccia a faccia con i partiti. Nieddu e Sanna a rischio conferma

24 novembre 2022
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Cagliari Quante facce cambieranno nella «Solinas bis»? Tre di sicuro visto che Alessandra Zedda (lavoro), Giorgio Todde (trasporti) e Gianni Lampis (ambiente) si sono dimessi per contrasti personali, politici e anche di conflitto fra ruoli istituzionali. Ma fra due giorni, sabato, gli assessori esordienti potrebbero essere il doppio. Dipenderà tutto dalle ultime, decisive, scelte del governatore. In queste ore, starebbe valutando se andare oltre o meno le indicazioni – nomi compresi – arrivate dai partiti della coalizione da lunedì scorso in poi. Di recente, nel suo ultimo e personalissimo cartellino, Solinas avrebbe inserito anche alcuni potenziali candidati-assessori diversi da quelli che gli sono stati proposti.

I nuovi papabili In discussione potrebbero esserci almeno altri due assessorati – la sanità e il lavoro – e forse anche l’urbanistica. «La stagione di Mario Nieddu è finita», hanno fatto trapelare alcuni consiglieri di maggioranza, dando per scontato che la Lega non avrà più una delle deleghe più pesanti fra le dodici: la sanità, appunto. Così, in queste ore, è risaltato fuori il nome dell’ex senatore sardo-leghista Carlo Doria, ortopedico e professore universitario a Sassari, e subito dopo anche quello di Franco Meloni dei Riformatori, ex direttore generale all’ospedale pubblico Brotzu prima e al Mater Olbia poi. Sarà davvero uno di loro a prendere il posto di Nieddu, oppure Nieddu resterà dov’è? A parte i rapporti personali fra il governatore e l’attuale assessore, che sarebbero buoni, gran parte della risposta dipenderà da quanto Solinas voglia ridimensionare o meno i suoi rapporti politici con la Lega. Fino a due mesi, dopo i battibecchi durante le elezioni politiche, erano al minimo storico. Ora, invece, pare siano ritornati a essere intensi soprattutto dopo gli ultimi due incontri romani fra lo stesso Solinas e Matteo Salvini, neo ministro alle infrastrutture. Dunque, non sarebbe questo il momento giusto, politicamente parlando, per strappare con la Lega, come invece accadrebbe se il Carroccio dovesse mantenere semmai sì tre deleghe, ma non più la sanità. Anche di recente il coordinatore regionale del partito di Salvini, Dario Giagoni, è stato drastico: «Al governatore abbiamo chiesto di ridare fiducia alla nostra squadra, Mario Nieddu alla sanità e Valeria Satta agli affari generali, e poi proposto Pierluigi Saiu ai trasporti». Qualcosa di simile ha sollecitato anche Forza Italia, che però per ora è sicura solo della conferma di Giuseppe Fasolino al bilancio. Ma non sa ancora se sarà Marco Tedde, è stato lui a essere designato dal partito, a prendere il posto della dimissionaria Alessandra Zedda all’assessorato al lavoro. Solinas sarebbe rimasto spiazzato proprio dalla designazione di un assessore uomo da parte di Forza Italia e avrebbe chiesto all’alleato di proporgli una rosa più ampia, con dentro almeno il nome di una donna. Il partito di Berlusconi avrebbe risposto picche, ma nelle prossime ore il caso sarà riaffrontato in un nuovo confronto bilaterale a Villa Devoto. Su un altro versante, quello sardista, potrebbe accadere qualcosa d’inaspettato fino a poche ore fa. Quirico Sanna potrebbe traslocare dall’urbanistica ai trasporti, lasciando il primo assessorato ad Anna Paola Aisoni, ex assessore comunale a Tempio, che da tempo si sarebbe avvicinata al Psd’Az, curando per il governatore più di una consulenza sulla possibile revisione del Piano paesaggistico regionale.

Vertici in corsa Gli ultimi bilaterali Solinas li ha avuti con Aldo Salaris, coordinatore, consigliere regionale e assessore dei Riformatori, e poi con una delegazione dell’Udc, capeggiata da Andrea Biancareddu. Al primo avrebbe chiesto la disponibilità di lasciare l’attuale delega, i lavori pubblici. La risposta sarebbe stata un no secco, perché, pochi giorni fa, la direzione del partito non avrebbe preso in considerazione nessun’altra ipotesi se non quella di «proseguire nei progetti avviati dall’allora assessore Roberto Frongia, nel 2019». Tra l’altro proprio questa chiusura finirebbe per escludere anche la possibilità che Franco Meloni possa essere il nuovo assessore alla sanità. La delegazione dell’Udc, a sua volta, avrebbe ribadito quanto chiede da metà legislatura: un secondo assessorato, oltre alla cultura con Biancareddu. Dopo aver preso diversi appunti, Solinas avrebbe risposto: «Vedremo».
 

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