La Nuova Sardegna

Il bilancio

Furbetti del reddito di cittadinanza: in provincia di Sassari il numero più alto

di Luciano Onnis
Furbetti del reddito di cittadinanza: in provincia di Sassari il numero più alto

Su 259 casi totali scoperti dai carabinieri nel 2022 quasi la metà riguardano il nord Sardegna

02 gennaio 2023
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Sono 259  i furbetti del reddito di cittadinanza che nel 2022 in Sardegna dei  hanno percepito indebitamente il contributo assistenziale di sostegno contro la povertà e che sono stati scoperti dai carabinieri dei nuclei che operano a supporto degli Ispettorati territoriali  del lavoro, in collaborazione  con l'Inps. I percettori indebiti sono stati   denunciati  per “truffa ai danni dello Stato".

Ammonterebbe a oltre 2 milioni e mezzo di euro la somma complessiva percepita senza diritto.  In particolare, sono state accertate 112 condotte fraudolente nella provincia di Sassari, 62 in quella di Cagliari, 48 nel Nuorese e 37 ad Oristano.

Le violazioni contestate a cittadini stranieri sono pari a un terzo del dato complessivo. I comportamenti fraudolenti più comuni rilevati dai militari dell'Arma sono generalmente riconducibili a condotte come falsa autocertificazione sul possesso dei requisiti utili per accedere al contributo (ad esempio, avere un ISEE inferiore a 9.360 euro o un patrimonio immobiliare diverso dalla casa di abitazione non superiore ai 30.000 euro); mancata comunicazione dell’avvio di un'attività lavorativa entro 30 giorni; falsa attestazione del requisito della residenza in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo, per quanto riguarda i cittadini stranieri.

Sono stati numerosi i casi accertati di “lavoratori in nero” percettori del reddito quali baristi, disk jockey, badanti e colf.  Il danno accertato è stato stimato in oltre 2.500.000 euro, che le persone denunciate dovranno restituire all’Erario. Inoltre, in ottemperanza alle disposizioni di legge, i carabinieri hanno proceduto a segnalare all'Inps , per la sospensione dell'erogazione del beneficio, anche le persone destinatarie di misure cautelari personali, poiché incompatibili con la percezione del reddito. 

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