Primarie in Sardegna, dubbi sul conto dei delegati: ultimo brivido per il Pd
Oggi la conferma dell’elezione di Comandini a segretario regionale. Meloni, lo sconfitto, forse ricorrerà dopo l’assegnazione dei delegati
Cagliari Tutti e due sono saliti fino a quota 80 metri sul livello del mare, lungo la ciminiera occupata dagli operai senza più lavoro a Portovesme. Solo che, nel piazzale della fabbrica, Piero Comandini è stato salutato dai sindacati come il nuovo segretario regionale del Partito democratico, mentre Giuseppe Meloni, lo sconfitto, come chi forse potrebbe ricorrere, dopo il caos elettorale alle Primarie di domenica e semmai prendersi la rivincita proprio a tavolino.
L’ultimo timbro Per ora l’unico vincitore, seppure non ancora ufficiale, è proprio Comandini sostenuto dalla coalizione formata da «Sardegna futura», dalla Sinistra e dai soriani. Però, attenzione, manca ancora il sigillo della commissione elettorale. Convocata nel pomeriggio, salvo colpi di scena, questa sera dovrebbe confermare il successo del consigliere regionale cagliaritano per 66 delegati a 64 su Giuseppe Meloni, anche lui consigliere regionale, però eletto in Gallura, e candidato alla segreteria per la corrente dei «Riformisti».
L’ultima suspense Dopo il caso complicato di Quartu, scatenato domenica notte da alcune schede forse votate dai simpatizzanti del centrodestra, ora potrebbe esplodere qualcos’altro stavolta innescato dal collegio Olbia-Tempo. È quello in cui, visto che era casa sua, Meloni ha trionfato (5980 voti a 440) e in cui, secondo alcune interpretazioni, avrebbe dovuto conquistare tutti i tredici delegati in palio. La commissione, invece, uno l’ha assegnato comunque a Comandini. Se però stasera la decisione dovesse essere revocata, sempre dai commissari elettorali, cosa potrebbe accadere? Che, a questo punto, i due candidati sarebbero in perfetta parità, come numero di delegati, 65 a 65, e, stando sempre a un regolamento dimostratosi molto ingarbugliato, sarebbe eletto il candidato che ha preso più voti in assoluto, cioè Meloni grazie alle sue tremila preferenze in più rispetto a Comandini. È un’ipotesi possibile, il ribaltone? Sulla carta lo è, ma considerata improbabile da chi sostiene di conoscere a memoria ogni capoverso del manuale d’uso e manutenzione delle Primarie.
Gioco delle parti Per sicurezza e forse anche un po’ di scaramanzia, Comandini ha rinviato a stasera la sua prima conferenza stampa da segretario regionale. La convocherà solo dopo il via libera finale da parte della commissione. Meloni, invece, ha affidato una riflessione a Facebook, senza però svelare se ricorrerà a o meno. Eccola: «Innanzitutto dico grazie alla bellissima comunità delle Primarie che ci ha supportato in questo emozionante percorso. Mi avete dimostrato quanto valga la squadra e il Noi, esprimendo la vostra fiducia verso di me con 18573 voti, il 54 per cento del totale, e quindi oltre 3000 in più rispetto a quelli raccolti dall'altro candidato». Per poi aggiungere: «Mi dispiacerebbe se la vostra volontà non dovesse essere rappresentata nella guida del partito, a causa di un regolamento contorto. Aspetto che oggi la commissione proclami il nuovo segretario regionale, ma qualunque potrà essere l’esito finale, il mio contributo e quello della lista che mi ha sostenuto, Insieme cambiamo il futuro, ci saranno sempre e in ogni caso».