La forza di Francesca: «L’acqua è il mio mondo»
Nuotatrice paralimpica, nel 2022 ha vinto due ori e un argento «Ci ha insegnato a non avere paura e a superare i nostri limiti»
«L’acqua mi fa stare bene», è una delle frasi più belle e forti che la nostra classe ha sentito durante l’incontro organizzato dal nostro professore di Scienze motorie Mauro Mura, con Francesca Secci, docente di inglese e nuotatrice paralimpica: Francesca nel 2022 ha partecipato a Fabriano ai Campionati italiani assoluti e ha conquistato due ori, registrando il record italiano per entrambi e un argento. Francesca è nata con una disabilità legata ad una ipoplasia femorale destra, ma sin da piccola i genitori l’hanno spronata a praticare nuoto. Nel 2005 le si propone per la prima volta la partecipazione alle paralimpiadi, lei non si è mai arresa e con costanza ha lavorato ottenendo ottimi risultati come la classificazione a Reykjavik e a Rio de Janeiro.
Le paralimpiadi sono delle gare equivalenti alle Olimpiadi, che prevedono la partecipazione di persone con disabilità fisiche, intellettivo-relazionali, visive o uditive. Durante l’incontro con noi studenti la nuotatrice ha raccontato la sua esperienza, i periodi pesanti passati a trovare il giusto equilibrio tra la frequenza della scuola superiore e gli allenamenti di nuoto. Il racconto di quel periodo della sua vita, che corrisponde a quello che attualmente viviamo noi, ha permesso a noi e ai nostri compagni di entrare in empatia con lei. La testimonianza di Francesca dimostra che ogni giorno non bisogna arrendersi alle prime difficoltà. Negli anni successivi alle scuole superiori si è trasferita a Milano dove ha continuato gli studi e gli allenamenti di preparazione alle Paralimpiadi, qui ha conosciuto colleghi e amici, con i quali ha condiviso la stanchezza fisica ma anche la determinazione.
Dopo le ultime Olimpiadi, ha deciso di portare la sua storia nelle scuole agli studenti. Ci ha raccontato le difficoltà che ha vissuto nel periodo della pandemia e la chiusura delle piscine, ricordando quel momento con le lacrime agli occhi e un nodo alla gola perché non aveva la possibilità di nuotare. Francesca che non poteva, anzi non voleva arrendersi ha trovato la soluzione nel mare. Il mare è stata la sua salvezza, ha iniziato perciò a nuotare in acque libere e a partecipare alle gare anche con i normodotati. Come ultima cosa Francesca ci ha raccontato che nelle paralimpiadi non importa se gli atleti arrivano nel podio, saranno applauditi tutti alla medesima maniera, perché affrontare quelle competizioni è già una vittoria personale.
Noi due abbiamo sempre fatto nuoto, i nostri genitori sono sportivi e ci hanno abituate a guardare le Olimpiadi e qualche anno fa abbiamo scoperto anche le paralimpiadi. È un'emozione che auguriamo a tutti, vedere atleti che combattono usando tecnica, velocità, dedizione, che riescono a trasmettere nelle nostre case un po’ di forza in più. L’esperienza vissuta ci ha insegnato che, frequentemente, ci lamentiamo di piccoli e insignificanti problemi che riscontriamo quotidianamente, ma non ci rendiamo conto che ci sono delle persone che tutti i giorni superano i loro limiti e non si fanno fermare da quello che noi potremmo definire un problema.
Francesca è riuscita a trasmetterci forza e determinazione, sacrificio e fatica ma anche orgoglio per gli obiettivi da lei raggiunti dopo anni di allenamento, sapendo che nonostante tutto non ha mai lasciato la presa. Infine ci ha colpito in maniera particolare un altro aspetto: Francesca durante l’intero incontro ha sempre mantenuto il sorriso sulle labbra.
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