La Nuova Sardegna

Fonti energetiche

Finanziato il progetto per la prima stazione di rifornimento a idrogeno in Sardegna

di Giandomenico Mele
Finanziato il progetto per la prima stazione di rifornimento a idrogeno in Sardegna

Sarà Italgas a inaugurare il servizio nell’isola a Sestu

20 marzo 2023
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C’è anche la Sardegna tra le regioni in cui sono stati finanziati progetti per stazioni di rifornimento stradale di idrogeno. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha pubblicato la graduatoria – per ora provvisoria – dei progetti ammessi ai finanziamenti nell’ambito della “sperimentazione dell’uso dell’idrogeno nel trasporto stradale”, prevista dalla Missione 2, Componente 2, Investimento 3.3 del Piano nazionale di Ripresa e resilienza (Pnrr).

Tra i beneficiari di peso del finanziamento c’è anche Italgas, che riceverà 1,5 milioni per la stazione di rifornimento di H2 che verrà realizzata a Sestu, nell’ambito del progetto Power-to-Gas. Il progetto era stato lanciato nel gennaio 2021 da Italgas per produrre idrogeno da energia rinnovabile in Sardegna. L’iniziativa, che prevede un investimento di 15 milioni di euro, si trova nella sua fase autorizzativa e dovrebbe essere realizzata entro la fine del 2023. Giorgio Segre, Head of Business Development Gas di Italgas, intervenendo tra gli ospiti di un evento digitale sul nuovo laboratorio per la sperimentazione dell’idrogeno, aveva illustrato le principali caratteristiche del nuovo impianto che sorgerà a Sestu, nell’area della Città metropolitana di Cagliari.

L’hub sarà costituito da un impianto fotovoltaico da 1 Mw di capacità, che alimenterà un elettrolizzatore da 500 kW, grazie a cui Italgas sarà in grado di produrre circa 24 tonnellate all’anno di H2 green a partire dal 2024, per salire poi fino a 55 tonnellate all’anno entro il 2028. L’impianto sarà inoltre dotato di un sistema di stoccaggio con capacità di 450 chilogrammi e di una stazione di rifornimento stradale capace di erogare idrogeno in pressione, a 350 e 700 bar. Nel medesimo sito, l’azienda realizzerà anche un proprio laboratorio dove verranno effettuati test di compatibilità dell’H2 con le diverse componenti della rete di distribuzione gestita da Italgas (oggi usata per il metano), tra cui: caldaie, misuratori, sistemi di odorizzazione, tubazioni, valvole, sistemi di controllo qualità del gas.

Come stabilito nel decreto dello scorso ottobre, le risorse disponibili sono pari complessivamente a 230 milioni di euro, ma i 36 progetti ammessi riceveranno in totale soltanto 103 milioni, meno della metà dell’ammontare complessivo. Scorrendo l’elenco completo delle iniziative inserite nella graduatoria, il primo progetto, in termini di punteggio totalizzato, è quello di Eni per la refueling station già inaugurata a Mestre, che riceverà circa 5,7 milioni di euro. Al “Cane a sei zampe” andranno poi altri 5,5 milioni circa per le refueling station di Taranto (3,6 milioni) e San Donato Milanese (1,9 milioni).

Il soggetto promotore che è riuscito però a piazzare il maggior numero di progetti in graduatoria è Snam4Mobility – recentemente rinominata Greenture - che ha visto l’accoglimento delle richieste di finanziamento per 8 diverse refueling station ubicate in varie parti d’Italia e riceverà in totale poco meno di 15 milioni di euro.

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