La Nuova Sardegna

Trasporti

Aeroporti, la mancata fusione Alghero-Olbia diventa un caso

di Umberto Aime
Aeroporti, la mancata fusione Alghero-Olbia diventa un caso

Il risiko degli scali in stallo dopo il no della Regione. Il no dell’assessorato ai Trasporti ferma (per ora) l’operazione

28 aprile 2023
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L’Enac ha sospeso il parere sulla fusione degli aeroporti di Alghero e Olbia. O meglio, è tornata sui suoi passi, visto che il 13 aprile s’era detta favorevole alla nascita della società unica di gestione nel Nord Sardegna. Ci ha ripensato, l’altro giorno, dopo aver ricevuto dalla Regione – ormai scatenata – un corposo dossier zeppo d’interrogativi sull’operazione decisa, a marzo, dai consigli d’amministrazione della Sogeaal-Alghero e della Geasar-Olbia. Tant’è che il direttore generale dell’Ente nazionale di controllo dell’aviazione civile, Alessio Quaranta, s’è premurato d’inviare una seconda lettera al ministero ai trasporti.

«Tenuto conto – si legge – dei nuovi documenti acquisiti (dovrebbero essere proprio quelli prodotti dalla Regione) sospendiamo il giudizio sulla fusione, nonostante il precedente via libera, al fine di avviare un supplemento d’istruttoria». In altre parole, il lasciapassare di metà aprile ha perso efficacia, all’improvviso, e per quello nuovo bisognerà aspettare ancora almeno due o tre settimane se andrà bene. Come finirà è troppo presto per ipotizzarlo, sta di fatto che il dossier della Regione ha fatto breccia nelle convinzioni finora dichiarate dall’Enac, con tanto di lettera ufficiale, a metà aprile.

E infatti alla domanda precisa sul perché ci sia stata una marcia indietro, lo stesso Ente ha fatto sapere: «Confermiamo di non aver espresso ancora un parere definitivo sulla fusione fra le società di gestione», e senza quel parere, va ricordato obbligatorio, il percorso che fra un anno avrebbe dovuto concludersi con la nascita della «Nord aeroporti Sardegna», controllata dal Fondo d’investimento privato «F2i», potrebbe essere finito in un imbuto, almeno per ora. Così, allo stesso tempo, potrebbero subire uno stop anche le trattative già avviate fra la Sogaer, che gestisce l’aeroporto di Cagliari, e lo stesso Fondo per un prossimo ed eventuale terzo ingresso nella cordata.

L’assessore Dopo aver attaccato a testa basta, l’altro giorno in commissione, i due consigli d’amministrazione degli aeroporti, l’assessore ai trasporti, Antonio Moro, ha dichiarato di aver appreso «con soddisfazione della sospensione del parere da parte dell’Enac». Per poi aggiungere: «Auspico che gli ulteriori approfondimenti istruttori possano far chiarezza sulle criticità che hanno caratterizzato finora le operazioni societarie condotte unilateralmente da F2i, senza alcuna condivisione da parte dell’amministrazione regionale».

Senza però accennare al dossier da lui inviato pochi giorni fa e che avrebbe convinto l’Enac a fare un passo indietro. Invece, sempre nel comunicato, ha ricordato che «estromettere la partecipazione della Regione dalla ipotizzata gestione unica degli aeroporti è inaccettabile e dannoso, anche alla luce dei concreti e fattivi contributi erogati alle tre società aeroportuali, da parte della Regione, che ha nel tempo finanziato investimenti infrastrutturali, contratti pluriennali di pubblicità e per prestazioni di servizi, assicurando così a Sogeaal, Geasar e Sogaer quella quota di ricavi cosiddetti non aviation, senza cui non sarebbe stato possibile per le tre società neanche sottoscrivere gli accordi con le compagnie low cost».

Per chiudere la nota, con l’elenco dal 2010 al 2023 dei mandati di pagamento – quindi somme erogate – in favore delle tre società aeroportuali: 121.276.459 euro in tutto. Come a voler dire: chi finora ha sborsato tanti soldi pubblici, oggi non può essere messo da parte. Ai più anche quest’ultimo passaggio è apparso un secondo siluro politico, dopo quello dell’altro giorno in commissione.

Il dossier misterioso Nonostante numerosi tentativi, la Regione non ha voluto svelare il contenuto degli interrogativi inviati all’Enac. Dovrebbero essere di varia natura: alcuni tecnici, almeno così pare, altri contabili e diversi sarebbero intrecciati a doppio filo con «l’evidente dovere della Regione di garantire ai sardi il pieno godimento del diritto alla mobilità». Pare, infine, che la Regione non abbia voluto divulgare il dossier, o parti di esso, per evitare – così è trapelato – che l’avvio dell’istruttoria bis possa essere intralciato da una fuga di notizie sui dubbi sollevati nel carteggio.

Cosa farà l’Enac Da sempre l’Ente nazionale per l’aviazione civile non è fra quelli che si mette in mostra quando indaga. Qualcosa di simile, qualche tempo fa, lo aveva lasciato intuire anche il suo presidente, Pierluigi Di Palma, intervenuto in un convegno a Cagliari: «Le sinergie di rete fra gli aeroporti sono inevitabili, ma nel rispetto delle regole e senza mai far venir meno il principio inviolabile della trasparenza». Di conseguenza, anche nell’istruttoria bis, così come nella precedente, l’Enac si muoverà in silenzio, solleciterà l’invio di nuovi documenti dalle parti in causa, cercherà le risposte agli interrogativi sollevati ora dalla Regione e poi emetterà un nuovo parere sulla nascente «Nord Sardegna aeroporti».
 

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