Il comico

Baz: «L’allegria fa rumore e io sono dipendente»

di Andrea Sini
Baz: «L’allegria fa rumore e io sono dipendente»

«Ridere è bello anche per ricordare le persone»

04 maggio 2023
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Sassari «Ho scelto di far ridere per mestiere perché sono dipendente dal suono della risata che sento quando faccio gli spettacoli». Se lo dice lui, c’è da fidarsi. Marco Bazzoni, in arte Baz (nella foto), ha alle spalle una carriera ormai ultraventennale da comico e cabarettista.

Partito da Sassari nei primi anni Duemila, è passato attraverso teatri e piazze di tutta Italia, è stato a lungo in tv (in particolare con Colorado) e da quasi 5 anni conduce alla radio “Tutti pazzi per RDS” insieme a Rossella Brescia e Ciccio Valenti. Senza dimenticare il teatro, la sua vecchia passione, portata avanti con il musical “7 spose per 7 fratelli”. La risata, insomma, è da sempre il suo pane quotidiano. «È importante ridere per alleggerire tutto ciò che ci succede nella vita – dice il comico isolano quarantaquattrenne – . Fare ridere in realtà è difficilissimo, non è per tutti. Anche perché il feedback è immediato, la reazione di chi ti sta davanti non è appellabile: se non fai ridere, nessuno ride. Hai voglia a inventarti scuse, tipo “sono un artista di nicchia”, hai voglia a dire “non capiscono la mia arte”. Non c’è nulla da fare: purtroppo, caro mio, non fai ridere».

Per far capire quanto strappare una risata possa essere complicato e faticoso, Bazzoni cita niente meno che Alberto Sordi: «C’è un vecchio aneddoto che si racconta su di lui: Sordi incontra il suo sceneggiatore e gli chiede: Che stai a fa’?
 E quello risponde: niente, sto a scrive.
Comico o drammatico?
Drammatico
Allora te stai a riposa’».

Nei suoi sketch Marco Bazzoni ha raccontato tante volte di situazioni improbabili capitate in giro per l’Italia, per esempio con persone che si piazzano in prima fila col grugno e dicono “adesso vediamo se mi fai ridere”. Alla fine succede sistematicamente che anche allo spettatore meno ben disposto scappi una risata fragorosa. Di certo, però, tra far ridere per vocazione e farlo per mestiere, c’è di mezzo il mare.

«Faccio questo mestiere da vent’anni e quindi sì, direi che posso dire di far ridere per mestiere – dice –. Ho scelto di farlo perché il suono della risata che sento quando faccio gli spettacoli è il suono più bello del mondo, e ne sono dipendente».

Cosa fa ridere un comico, a parte le proprie battute? «A me fa molto ridere l’autoironia – spiega Baz – e sottolineare il fatto che molte persone l’autoironia non ce l’hanno proprio. Per questo è bello prenderli per il culo. E questo mi fa ancora più ridere...».

Il World laughter day, la Giornata mondiale della risata, è dunque un’ottima occasione per rilanciare un messaggio che vale in realtà per tutte le stagioni e per tutti i giorni dell’anno.

«Come ho detto, far ridere è molto difficile – aggiunge Marco Bazzoni – ma non per questo non bisogna farlo, in tutte le occasioni possibili. Ridere, ma anche sorridere, è qualcosa che serve sempre. Serve anche per ricordare le persone: se vogliamo conservare un bel ricordo di una persona, il modo migliore secondo me è ricordare proprio i momenti in cui abbiamo riso insieme».

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