Istruzione

Ancora tagli per la scuola

di Claudio Zoccheddu
Ancora tagli per la scuola

Diffusa la bozza ministeriale sul dimensionamento delle autonomie. L’isola ne perderebbe più di 50. Biancareddu scrive a Valditara

06 maggio 2023
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Sassari Per il momento è solo lo schema di un decreto che il ministero dell’Istruzione ha presentato alla Conferenza della Regioni. Ma se il futuro non dovesse riservare sorprese, il dimensionamento scolastico immaginato dal ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ridurrà sensibilmente il numero delle autonomie scolastiche nell’isola, portandolo dalle attuali 270 a circa 230, e causando un’ulteriore scossa ad un sistema che, tra dispersione e denatalità, perde 5mila alunni ogni anno. In un quadro del genere, la riduzione delle autonomie previste per il 2024/25 contribuirà a rendere più complicato e distante un sistema già in grande difficoltà. E quando oltre alle autonomie verranno ridotte, o accorpate, anche le classi, l’isola si troverà davanti ad un altro problema enorme che penalizzerà le zone meno popolate.

La Regione La replica dell’assessore regionale all’Istruzione, Andrea Biancareddu, è arrivata sotto forma di missiva indirizzata al ministero e parte da un netto no: «Lo dico già da adesso: nella programmazione per il 2024 e 2025 sarà impossibile adottare un provvedimento di definizione della rete scolastica conforme alle prescrizioni statali. Sono molto preoccupato – dice l’assessore – ed ho raccolto anche le perplessità che arrivano dall’intero sistema scolastico dell'isola. Le Regioni hanno appena ricevuto la bozza del decreto che sarà oggetto di confronto durante la conferenza unificata. Lo schema che ci è stato inoltrato, rende esplicito l’obiettivo previsto dalla legge di procedere ad una riduzione delle autonomie scolastiche che comporterebbe per la Sardegna un taglio di almeno 50 istituzioni, forse di più. Sono consapevole – prosegue Biancareddu – che il forte calo demografico scolastico a livello nazionale imponga una riflessione sull’organizzazione della scuola, tuttavia ritengo che la risposta delle istituzioni debba comunque garantire il rispetto dei principi costituzionali di eguaglianza e di diritto allo studio, che evidentemente non possono essere perseguiti attraverso una riduzione drastica delle autonomie».

La bozza Nel disegno ministeriale, il compito di “tagliare” le autonomia spetterà alle Regioni: «È vero che consente alle Regioni di procedere alla programmazione locale in autonomia, adeguandola alle esigenze del territorio ma, di fatto, sarà impossibile attuare ogni disegno poiché gli organici che ci dovrebbero assegnare (si parla di appena 215 presidi, ndr ) sarebbero molto inferiori alle nostre esigenze – spiega Biancareddu –. Ho sempre fatto il possibile per mettere in primo piano gli studenti e le loro famiglie ma ora noto che la Sardegna, al netto di eventuali correttivi che per il momento mancano, viene equiparata alle aree più popolose del Paese».

E se oggi i problemi sono tanti, domani potrebbero essere molti di più: «Stiamo andando verso un’ulteriore riduzione delle autonomie scolastiche, che presto saranno composte da almeno 900 alunni e sembra non importare a nessuno che, in certe aree dell’isola, per raggiungere questi numeri potrebbero servire anche 30 Comuni, purtroppo molto distanti l’uno dall’altro», conclude l’assessore.

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