La Nuova Sardegna

Il caso

A Oschiri sale la protesta: «Sistemate il ponte Diana»

di Salvatore Santoni
A Oschiri sale la protesta: «Sistemate il ponte Diana»

I lavori sono stati fermati per arginare l’onda di fango a Valledoria. I paesi a monte chiedono la ripartenza: «Il territorio è spaccato»

06 luglio 2023
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Sassari La marea di fango sulla costa di Valledoria non c’è più ma continua a scatenare polemiche. Sì, perché per ogni abitante della bassa valle del Coghinas soddisfatto ce n’è uno a monte imbestialito. Provate a chiedere al sindaco di Oschiri, che non a caso nei giorni scorsi ha scritto una lettera di fuoco a Anas, Enel, ministero, prefetto e altri dieci indirizzi, per chiedere che i lavori sul ponte Diana non vengano fermati. E quindi che le dighe vengano riaperte per scaricare acqua fino ad arrivare alla quota necessaria per consentire la riapertura del traffico, attesa da oltre un anno. «Oltre quel ponte – dice il sindaco di Oschiri, Roberto Carta – ci sono aziende agricole, attività commerciali e la stessa infrastruttura Enel della diga di Casteldoria. Stiamo parlando di un centinaio di residenti e 6mila ettari di terreno che con la stagione dell’antincendio non si saprà come gestire. Per quanto rispetti gli interessi delle zone della bassa valle noi stiamo sopportando questo disagio da oltre un anno. Per loro si tratterebbe di resistere per venti giorni».

L’amministrazione di Oschiri teme che un rinvio dei lavori significhi sostanzialmente perdere un altro anno prima di rivedere il ponte Diana riaperto. «Si tratta di lavori pianificati e i rilasci di acqua si possono fare soltanto d’estate – spiega ancora il sindaco –. Quindi il problema si ripresenterebbe identico la prossima estate. Non è rinviabile ad altri momenti dell’anno. Svuotare il lago nei mesi di settembre o ottobre è impossibile perché nel frattempo durante l’autunno si riempie per le piogge. Serve raggiungere la quota di 152 metri entro il mese di luglio per poter intervenire sui piloni, lavori per i quali servono quattro mesi». Nonostante la presa di posizione del ministro Matteo Salvini, che ha fatto chiudere le dighe e fermato l’Anas, non tutto sembra ancora congelato.

«Ho sentito Anas ed Enel – riprende il sindaco – a tutt’oggi (ieri per chi legge, ndc) non risultano comunicazioni scritte circa lo stop ai lavori. Enel sta svolgendo delle operazioni di manutenzione previste e potrebbe riprendere con rilasci di acqua dalla diga». In ogni caso a Oschiri non se sono rimasti con le mani in mano. Il Comitato per il ponte Diana è tornato alla carica annunciando – ha già chiesto le autorizzazioni – per una manifestazione prevista martedì 11 luglio, a partire dalle 9.30, all’altezza dello svincolo per Oschiri sulla strada Olbia-Sassari. Se le comunità sono divise da interessi opposti, anche la politica regionale si muove in ordine sparso, tra chi difende la bassa valle e chi, invece, vuole far partire i lavori sul ponte. Il gruppo in consiglio regionale del M5s ha presentato un’interrogazione che va nella direzione della ripresa dei lavori sul ponte Diana.

«Lo stop è un fulmine a ciel sereno per la popolazione di Oschiri – si legge in una nota – che oltre al danno deve subire anche la beffa. La decisione caldeggiata dal ministro Salvini di chiudere il cantiere colpisce pesantemente le prospettive di riapertura e fa slittare a una data indefinita il termine de i lavori». E ancora: «Quanto accaduto è gravissimo in quanto viene calpestata la delibera della giunta regionale del 22 novembre 2022 in cui viene espressamente evidenziato che il cronoprogramma dei lavori deve essere rigorosamente rispettato e che i lavori delle opere sommerse devono essere fatti in estate, dall’1 giugno al 30 settembre, quando l’altezza dell’invaso è più bassa». Sulla vicenda della bassa valle del Coghinas intervengono anche i Progressisti, che invece si collocano dalla parte degli interessi della bassa valle.

«Nei giorni scorsi ho seguito da vicino le vicende inerenti i gravi disagi subiti dai comuni costieri – spiega il consigliere regionale Gian Franco Satta –. Della questione ho investito personalmente anche la deputata Francesca Ghirra affinché valutasse ogni azione opportuna a consentire una pronta risoluzione del problema. Ora il mare ha assunto una colorazione cristallina e finalmente, dopo un lungo periodo turbolento, centinaia di attività commerciali e ricettive del territorio possono sperare di affrontare la parte restante della stagione estiva in tranquillità». 

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